Fidanzato di Saman Abbas replica a Shabbar: "Stupidaggini da querela. Venga qui a difendersi"

Il padre della ragazza ha accusato il giovane di essere l’omicida. Saqib: "Parole infamanti, ci sta prendendo in giro tutti"

Saqib Ayub assieme al suo legale Claudio Falleti che lo ha praticamente adottato

Saqib Ayub assieme al suo legale Claudio Falleti che lo ha praticamente adottato

Reggio Emilia, 19 febbraio 2023 – “Stupidaggini che non stanno in cielo né in terra. Ma se Shabbar è convinto che non sia lui il colpevole, si faccia estradare in Italia. Venga a difendersi anziché rimanere in Pakistan protetto da milioni di rinvii di udienza". Non si fa attendere la replica di Claudio Falleti, l’avvocato che tutela Saqib Ayub, il fidanzato di Saman. "Querelare l’avvocato? Quello da denunciare sarebbe Shabbar. Il legale vive dall’altra parte del mondo, non ha la più pallida idea di cosa sia successo qui non avendo letto neppure un atto processuale e parla per interposta persona, ribadendo le idiozie che dice il padre di Saman. Però l’imputato ha diritto di dire la sua. Anche se in questo caso, le verità di Shabbar non sono altro che bugie...". Falleti poi rincara la dose, insistendo su un punto: "L’ho detto anche dieci giorni fa: Shabbar sta prendendo in giro il nostro Paese, con accuse infamanti contro l’Italia. Il Governo però ha deciso di glissare, scegliendo la linea del silenzio. Io avrei preso posizione".

Inoltre critica "la celerità con la quale lo Stato italiano ha concesso i permessi affinché venisse qui la compagna di Danish, come ha annunciato il collega Liborio Cataliotti che lo difende. Ricordo che lo zio di Saman è considerato l’esecutore materiale del delitto. Il paradosso è che lo stesso Stato non accoglie la richiesta per portare qui i genitori di Saqib che sono realmente in pericolo in Pakistan dopo essere stati minacciati dalla famiglia Abbas". Infine, sulla richiesta della Procura di un videocollegamento con Shabbar dal Pakistan il prossimo 17 marzo quando riprenderà il processo in Italia dice: "Vorrei venisse processato in aula. Un’eventuale condanna sarebbe solo sulla carta. Sul Pakistan non abbiamo alcun controllo e potrebbero liberarlo in qualsiasi momento. E poi un’altra domanda: Nazia ce la siamo dimenticati in un angolino? Perché non la cercano?".