Figli delle coppie gay: la città si spacca

Medici, politici e attivisti a confronto sul riconoscimento dei bambini per le famiglie arcobaleno. Ieri la manifestazione a Milano

Figli delle coppie gay: la città si spacca

Figli delle coppie gay: la città si spacca

di Bruno Cancellieri

Le prese di posizione sono nette anche a Reggio, su un versante e sull’altro. Sia pure con toni civili quanto fermi, si spendono parole quali arroganza, mercimonio, sovversione. Rimbalza cioè la polemica sullo stop governativo al riconoscimento di figli di coppie gay, tema di una manifestazione ieri nel capoluogo lombardo.

Il Governo ha infatti bloccato la registrazione all’anagrafe dei nati da coppie omogenitoriali, con disposizione del prefetto di Milano.

La circolare prefettizia prende le mosse dalla legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita, consentita in Italia solo a coppie eterosessuali.

Il riferimento alla ’40’ ha spinto il prof. Giovanni Battista La Sala, padre della fecondazione assistita reggiana, a prendere posizione contro l’"arroganza" di chi discrimina, a suo parere, la genitorialità omosessuale.

La Sala, attualmente libero professionista in materia di riproduzione, insegnò presso Unimore e, al Santa Maria Nuova, fu primario ginecologo.

Dopo il tecnico, il politico. Interpellato, Marco Eboli, storico esponente della destra reggiana, difende il provvedimento governativo contro ogni "mercimonio". Eboli è coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia.