
Uno spettacolo pirotecnico ha chiuso l’evento di Ligabue al campovolo. I centomila fan del rocker fra lacrime ed emozione hanno lasciato l’Arena.
’Il meglio deve ancora venire’ è uno dei brani più noti di Luciano Ligabue, il 22° cantato sabato sera al quinto Campovolo della carriera: è proprio il caso di dirlo, visto che il finale della serata è stato da fuochi d’artificio. Non lo scriviamo a caso: la ’notte di Certe Notti’ non poteva che terminare col brano più iconico del ’Liga’, che quest’anno spegne 30 candeline, proprio ’Certe Notti’. Quando la canzone raggiungeva l’apice della carica ecco un emozionante spettacolo pirotecnico a fare da cornice al palco, con 100mila persone che spalancavano gli occhi (tanti lucidi) mentre urlavano al cielo le ultime strofe dell’amato brano.
E le emozioni non sono finite lì, perché subito dopo il "Liga" ha salutato a suo modo la gigantesca platea. "Ragazzi è impossibile raccontare la botta che abbiamo ricevuto da voi stasera. Non saprei come raccontarla, non so come ringraziarvi. Siete stati pazzeschi e grazie per esserci stati". Poi l’annuncio seguito da un ultimo fortissimo boato del pubblico prima del congedo. "Spero vi sia piaciuta, perchè la ‘Notte di Certe Notti’ tornerà l’anno prossimo (20 giugno 2026, ndr) a San Siro! Vi voglio bene ragazzi, grazie mille e alla prossima".
Subito dopo le persone in prima fila salutavano ancora una volta i vip Federica Nargi e Alessandro Matri che lasciavano l’arena, e tra i più acclamati anche Ivano Monzani, noto addetto alla sicurezza dei concerti in giro per l’Italia divenuto celebre sui social anni fa per alcune espressioni diventate virali. Simpatico, alla mano, ha ricambiato con saluti e sorrisi.
Poi è il momento del deflusso: siamo alla mezzanotte, e ogni volta vedere quel fiume umano che lascia l’Rcf Arena è impressionante. Tutto liscio: c’è chi si dirige ai parcheggi per raggiungere le auto, chi il pullman (centinaia di bus presenti), e tanti anche i reggiani che avevano lasciato le auto per esempio in zona tribunale.
Un simpatico episodio a pochi metri da Campovolo: un’attività gastronomica con lo stand esterno allestito con cibo e bevande aveva anche casse per la musica, e mentre animava la gente col noto ballo di gruppo Mueve la colita, la massa di persone reduce dal concertone batteva le mani nel ritornello ballando a ritmo. La stanchezza non si sentiva, insomma: l’adrenalina musicale continuava all’esterno. Per raggiungere la zona del tribunale si percorreva via Adua: siamo ben oltre la mezzanotte e qui tante attività (non solo pizzerie ma anche forni) sono ancora aperte e soprattutto piene. Ottima occasione per chi dovesse procurarsi viveri per i lunghi viaggi che attendevano chi magari doveva rientrare al sud. Un lampante esempio di come eventi del genere giovino alle attività della zona, e sarebbe bello ce ne fossero di più. Il deflusso, come sempre, risulta più lento per le auto che dovevano uscire dai parcheggi a pagamento adiacenti all’Rcf Arena: c’è chi ha raggiunto l’auto alle 00.30, riuscendo a partire soltanto alle 2. Comprensibile, però, visto l’enorme traffico riversato in una sola strada. E la pioggia? Bene anche lì: in zona concerto si è vista soltanto all’1.45, quando ormai non c’era più nessuno (tranne chi stava defluendo coi mezzi). Concerto bagnato concerto fortunato, si dice, ma anche senza pioggia la notte del ’Liga’ è stata memorabile.