
Quindici militanti hanno affisso cartelli ai carrelli invitando a boicottare il negozio: "Complici del genocidio". Il supermercato: "Riconosciamo il diritto a protestare purché si rispettino lavoratori, soci e pubblico".
Ieri la tradizionale spesa del sabato mattina di molti reggiani è stata interrotta da un flash-mob nel supermercato Coop di Baragalla. Alle 10,30 un gruppo di circa 15 militanti dell’Assemblea entrati fingendosi clienti. Poi hanno attaccato dei cartelli ai carrelli riempiti con alcuni prodotti: “Non essere complice, boicotta Coop e Conad! Stop genocidio” e poi i nomi di marchi multinazionali invitando i presenti a non acquistare la loro merce, rei a loro avviso di "supportare l’esercito israeliano e lo sfruttamento di terre espropriate ai palestinesi". Una donna ha preso la parola nella zona casse leggendo il testo di un volantino contro Israele. Attaccando pure Comune e Fcr "che hanno un accordo con l’azienda israeliana Teva, che il sindaco rifiuta di mettere in discussione e sospendere". E un invito rivolto ai soci Coop: "il 12 giugno partecipiamo all’assemblea soci di Reggio, dicendo forte e chiaro ‘non in mio nome’, perché non si può approvare un bilancio che specula e fa affari col genocidio". I manifestanti hanno insultato qualche cliente che ha provato a contestarli ed è intervenuto un vigilante del negozio per consentire al personale di rimettere a posto i prodotti negli scaffali e calmare gli animi. Infine sono arrivati i carabinieri che li hanno identificati. "Pur riconoscendo il diritto a manifestare ed esprimere le proprie opinioni, riteniamo fondamentale che ogni protesta avvenga nel rispetto dei lavoratori, dei soci e dei consumatori. Uno spazio di lavoro e servizio pubblico deve essere tutelato da situazioni che ne compromettano lo svolgimento", la posizione di Coop. "Se procederanno con una querela senza fondamento legale – replica l’Assemblea pro Palestina – sarà la dimostrazione che l’etica è una parola vuota e che l’unica cosa che le interessa è il profitto".
Elisabetta Grassi