Tanta gente ha voluto dare l’addio a Giorgio Ferrari, ieri a mezzogiorno nella chiesa della piccola frazione di Rocchetta Sandri, a Sestola, sull’Appennino modenese, dove era nato e dove era tornato ad abitare dopo la pensione. C’era anche una rappresentanza dell’Arma dei carabinieri, con suoi ex colleghi reggiani, all’addio al maresciallo Ferrari, a lungo attivo a Guastalla e nella Bassa Reggiana. Per una trentina d’anni aveva lavorato alla caserma guastallese: i primi quattro anni al comando del nucleo radiomobile, poi come comandante di stazione, quando la caserma si trovava in via Castagnoli, accanto all’ex tribunale. Giorgio Ferrari aveva 85 anni ed è stato vinto da una malattia. A Guastalla sono in molti a ricordarlo per il suo carattere disponibile, orientato verso la risoluzione pacifica delle questioni. Proprio questo aspetto del suo carattere è emerso ieri, durante il funerale, tra i ricordi di amici ed ex colleghi. Una figura, quella del maresciallo Ferrari, ricordata per aver saputo fondere "senso del dovere e grande umanità". Lasciala moglie Maria, i figli Paolo, Ivo e Diego, il fratello Bruno, nipoti e altri parenti. Dopo la messa il feretro è stato trasferito nel vicino cimitero per la tumulazione. Eventuali offerte in sua memoria possono essere destinate a favore della ricerca contro la Sla.
a.le.