Foti assolto e ora attacca "Paci rispetti la sentenza"

Luca Bauccio, legale dello psicoterapeuta risponde al procuratore capo "L’insufficienza di prove è stata eliminata dal codice. Non si sminuisca l’Appello".

Foti assolto e ora attacca  "Paci rispetti la sentenza"

Foti assolto e ora attacca "Paci rispetti la sentenza"

"Pur apprezzando la pacatezza e riconoscendone l’autorevolezza, chiedo al procuratore Paci di rispettare non solo formalmente la sentenza di assoluzione". L’avvocato Luca Bauccio, difensore di Claudio Foti, lo psicoterapeuta assolto in Appello nell’ambito del processo Angeli e Demoni sui presunti affidi illeciti di minori nella val d’Enza reggiana, replica al procuratore capo di Reggio, Calogero Gaetano Paci. "La consulenza sulla quale è stata costruita la condanna di Foti: la prenda in mano e la legga signor Procuratore. Sono certo che la richiuderà e sarà d’accordo con la Corte d’Appello. Foti è stato condannato per aver procurato due gravi disturbi psichici di fatto diagnosticati dopo un colloquio di un’ora. Un solo colloquio, niente test, niente domande e risposte, niente fonti scientifiche, niente casistica, niente di niente. Come diagnosticare la frattura di un braccio guardandole orecchie del paziente. Cosa poteva aspettarsi che accadesse?".

E ancora: "Mi chiedo dunque che fondamento abbia affermare, contro il diritto processuale penale, che l’assoluzione di Foti sarebbe equivalente alla vecchia assoluzione per insufficienza di prove. Non è vero. Questa affermazione non ha fondamento. L’assoluzione ai sensi dell’art. 530 comma 2 del codice penale è una assoluzione piena e l’insufficienza di prove è stata eliminata dal codice proprio perché il legislatore non voleva più che esistesse e non perché voleva solo cambiarle nome. Mi pare fin troppo ovvio...".

Il legale poi recrimina: "Sarebbe bello sentire parole di scuse, di reale comprensione, non servono a nulla i bizantinismi, nemmeno a consolare...".

Infine, entra nel merito del processo: "L’ipotesi di lesioni gravi ai danni di una minore. Tutto si reggeva su una frase: Paola (nome di fantasia) prima di incontrare Foti era solare e felice, poi arriva Foti e … la sua vita diventa un inferno, la sua mente viene manipolata, perde il contatto con il padre, odia la madre, si convince di essere stata abusata. Ecco, tutta questa narrazione è crollata: la ragazza aveva un passato di traumi, dai suoi primi anni di vita, aveva subito violenze fisiche, psicologiche, assumeva sostanze stupefacenti, la madre abusata e maltrattata dal padre, un elenco straziante signor Procuratore: tutto molto prima che Foti sapesse dell’esistenza di questa ragazza".