Fotografia Europea, dalla polemica alla beffa

Un’immagine dell’artista russo Gronsky sarà riprodotta ai Chiostri e doveva restare segreta: un consigliere comunale l’ha svelata sui social

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Attraverso le grate si staglia il Cremlino. È ciò che ritrae l’immagine scattata il 22 marzo scorso, direttamente da dietro le sbarre di una camionetta della polizia, dal fotografo russo di fama internazionale Alexander Gronsky, quando fu arrestato per aver manifestato contro la guerra in Ucraina. Questa foto (che pubblichiamo a fianco) sarà riprodotta in formato maxi ai Chiostri di San Pietro per la prossima edizione di Fotografia Europea a Reggio. L’artista russo infatti era tra gli invitati a partecipare in una mostra dedicata proprio alla Russia, in virtù della collaborazione che il Comune di Reggio ha instaurato con il museo Ermitage di San Pietroburgo. Un rapporto però sospeso (così come la revoca della mostra sui fotografi russi), come annunciato all’indomani dello scoppio del conflitto in Est Europa, dall’assessora alla cultura Annalisa Rabitti. Decisione che sollevò dubbi nell’ottica del dibattito anti-censura della cultura russa. E che ha visto poi una sorta di retromarcia della Rabitti, precisando che si sarebbero valutate altre forme di collaborazione. Una questione della quale si è discusso anche lunedì in Consiglio Comunale dove la pentastellata Paola Soragni ha chiesto con una mozione di "permettere a Gronsky di partecipare comunque, essendo contro Putin, altrimenti sarebbe una discriminazione". A lei in aula ha risposto la Dem, Marwa Mahmoud: "l’Ermitage è un’emanazione del Ministero russo, un’istituzione governativa. È giusta la sospensione del rapporto, se non lo avessimo fatto, cosa si sarebbe detto? Non siamo contro la cultura russa, ma contro lo Stato e la sua politica criminale. Accogliere un artista russo porterebbe Fotografia Europea ad una sovraesposizione". Una lettura condivisa dalla stessa Rabitti, la quale infine ha annunciato che "Gronsky ci ha mandato una foto, con una sua frase, che esporremo. Sarà una sorpresa". Sorpresa però rovinata e svelata ieri su facebook dal consigliere comunale Pd, Giuliano Ferrari, che ha postato la foto. Poi cancellata. Troppo tardi, nell’era degli screenshot…

Daniele Petrone