Fotografia, il maestro Ascolini elogia Ferraboschi e Borciani

Colore e astrattismo insieme a bianco e nero e realismo. E il grande artista paragona le opere di Anna Maria a quelle di Burri

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Come acqua e fuoco. E’ un "Armonico impatto" – come certifica lo stesso titolo della mostra – quello prodotto dal contrasto di stile, di colore, di poesia tra la fotografie di Anna Maria Ferraboschi e di Marco Borciani, scatti visibili dalle 17 di oggi alla galleria San Francesco di via Bardi 4. "Un’armonia che non elimina le differenze, ma le rende polifoniche, creando una positiva diversità di pareri, idee, sentimenti", osserva nel catalogo la gallerista Giovanna Vezzosi. Le cifre di Ferraboschi sono il colore, l’astrattismo, la dissoluzione della materia; quelle di Borciani il bianco e nero, il realismo, la rarefazione. La tentazione geometrica, l’unico terreno a volte comune. Questa alternanza di visioni "rivela ricchezza e accentua la profondità dei rispettivi percorsi intellettuali", coglie Vezzosi. Le opere dei due artisti suscitano l’interesse di uno dei maestri della fotografia italiana, il reggiano Vasco Ascolini, che come come tutti i grandi è in genere molto prudente nell’elogio. Ma non stavolta. "Se il grande Burri faceva lavori con plastica sporca o bruciata, legata con filo di ferro arrugginito, Anna Maria Ferraboschi usa il candore, bianchissimo, di una carta immacolata, con una figura antropomorfa e inquietante, come lo sono per converso i lavori di Burri", scrive Ascolini. Che di Borciani apprezza invece "i primi paesaggi naturalistici per passare poi, drasticamente, alla serie di forme assolutamente geometriche, ipnotizzanti". L’inaugurazione alle 17 di oggi. La mostra sarà visitabile fino al 29 maggio con questi orari: tutti i pomeriggi dalle 16 alle 19.30, esclusi i lunedì e giovedì. Aperta anche il 25 aprile e il I maggio. Nelle giornate inaugurali di Fotografia Europea, il 29 e 30 aprile, dalle 10.30 alle 23.

Andrea Fiori