Reggio Emilia, chi è Francesco Amato, l'uomo asserragliato alle Poste

I carabinieri lo cercavano dal giorno della sentenza. Secondo i giudici era "costantemente in contatto" con la 'ndrangheta, I parenti: "Non è cattivo, non fa male a nessuno"

Francesco Amato, 55 anni, appena condannato nel processo Aemilia (foto Artioli)

Francesco Amato, 55 anni, appena condannato nel processo Aemilia (foto Artioli)

Reggio Emilia, 5 noevmbre 2018 - Francesco Amato, 55 anni, è l'uomo asserragliato alle Poste di Pieve Modolena. E' stato condannato il 31 ottobre scorso a 19 anni e un mese di reclusione nel processo Aemilia, con l'accusa di essere uno degli organizzatori dell'associazione 'ndranghetistica. Assieme al fratello Alfredo, Francesco Amato secondo i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Bologna era "costantemente in contatto con gli altri associati (e della famiglia Grande Aracri) in particolare per la commissione su richiesta di delitto di danneggiamento o minaccia a fini estorsivi, commettendo una serie di reati".

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Originario di Rosarno, in provincia di Reggio Calabria, fu arrestato il 28 gennaio del 2015 e rinviato a giudizio il 21 dicembre dello stesso anno. Nel 2016, all'inizio del processo Aemilia, lo stesso Amato aveva affisso un cartellone provocatorio davanti al tribunale di Reggio Emilia, scritto a pennarello e pieno di invettive. Amato si era autodenunciato poi in aula definendosi l'autore di quel cartellone in cui, diceva, "era anche contenuto il nome dell'autore delle presunte minacce al presidente del tribunale di Reggio Emilia Cristina Beretti", per le quali sono arrestate nelle scorse settimane due persone, tra le quali un sacerdote.