Franchetti, la scoperta dei suoi scatti

La biblioteca Panizzi partecipa a Fotografia Europea con una mostra dedicata al grande artista reggiano.

Franchetti, la scoperta  dei suoi  scatti

Franchetti, la scoperta dei suoi scatti

di Lara Maria Ferrari

La biblioteca Panizzi partecipa a Fotografia Europea con la mostra ‘Alberto Franchetti e La Fotografia’, visitabile a ingresso gratuito da lunedì a sabato, ore 9 -19. Nella sala degli Artisti si tiene la mostra curata da Laura Gasparini in collaborazione con Monica Leoni, Elisabeth Sciarretta e l’associazione per Alberto Franchetti, dedicata al famoso musicista e compositore, che svela di lui la passione per la fotografia. La recente donazione da parte della famiglia Ponsi, figli di Elena Franchetti, avvenuta nel 2022 all’associazione, che a sua volta le ha depositate alla Panizzi, consta di 74 stereoscopie a colori alloggiate negli stereoscopi a colonna in legno, due album contenenti fotografie in bianco e nero, una decina di altre fotografie e documenti sciolti. Questo fondo mette in luce l’interesse per la fotografia da parte di Franchetti, intesa come linguaggio della modernità tout court. Interessante è il suo sguardo, le inquadrature, i giochi di luce che testimoniano non solo la sua attenzione ma anche la sua sensibilità sul mondo che lo circondava, fatto di momenti intimi e paesaggi struggenti. La documentazione di alcuni viaggi intrapresi con l’automobile e le foto scattate in Toscana richiamano alla pittura di paesaggio. I riferimenti visivi sono evidenti, con particolare attenzione alla pittura dei Macchiaioli. Interessanti sono inoltre i numerosi ritratti ambientati della giovane moglie Clara Marini e dell’amico Giulio Piccini, in arte Jarro, scrittore, giornalista, ma soprattutto artista nell’arte culinaria. Franchetti realizzò alcune immagini che divennero in seguito la copertina di alcuni numeri dell’Almanacco gastronomico, fondato e diretto dallo stesso Jarro. L’automobile, la velocità (Franchetti raccontava di sé che amava comporre le sue musiche a 90 kmh), così come la fotografia erano per il compositore strumenti che gli permettevano di sperimentare altri nuovi linguaggi lontano dagli schemi accademici o di moda.