Furto a Reggio Emilia: gli entrano in casa, lo picchiano e lo derubano

Il pensionato è stato costretto anche a seguire i suoi aguzzini per chilometri per prelevare altri soldi in banca: i due sono stati arrestati

Indagano i carabinieri (archivio)

Indagano i carabinieri (archivio)

Reggio Emilia, 12 novembre 2022 - Hanno pensato di poter ottenere denaro facile da un pensionato cinquantenne residente nel Mantovano, a Viadana. Ma non hanno fatto i conti con il coraggio che la vittima ha dimostrato, segnalando l’accaduto nonostante il rischio di essere oggetto di violenza fisica. Alla fine due cittadini di origine straniera, residenti nella Bassa Reggiana, sono stati dichiarati in arresto per reati che vanno dall’estorsione continuata a stalking, violazione di domicilio e lesioni personali.

È accaduto nei giorni scorsi, con la situazione risolta grazie all’intervento di un amico della vittima, il quale è riuscito ad avvisare l’avvocato e, a sua volta, i carabinieri, autori di un doppio arresto di un uomo di 49 anni e di una donna di 51 anni, abitanti nel Reggiano.

Da tempo proseguiva la "persecuzione" ai danni del pensionato mantovano. Secondo l’accusa, il 49enne era entrato nell’abitazione della vittima, favorito da una serratura difettosa, per poi schiaffeggiare il padrone di casa per farsi consegnare una somma di 150 euro che aveva con sé, in tasca. Poi il 50enne era stato costretto ad andare con lui nel Reggiano, raggiunti da altri parenti dell’indagato per costringere la vittima a recarsi in banca a prelevare alcune centinaia di euro dal conto corrente. Il viadanese era riuscito ad allontanarsi, salendo su un autobus diretto verso la sua abitazione. A destinazione aveva contattato l’avvocato di fiducia, con il quale si è recato in caserma per sporgere formale querela. Poi le visite mediche al pronto soccorso dell’ospedale Oglio Po, dove sono state riscontrate ferite guaribili in tre settimane. Il giorno dopo, il 4 novembre, i tre indagati sono tornati nell’abitazione del viadanese, pretendendo stavolta una somma di mille euro. La vittima è riuscita a telefonare a un amico, con frasi "in codice". I sospetti sono stati condivisi con l’avvocato, il quale ha mobilitato i carabinieri, arrivati sul posto in pochi minuti per poi procedere con l’arresto del 49enne e della 51enne per i vari reati.