È stato sentito ieri pomeriggio Alberto Melegari, 69enne di Quattro Castella, imputato nel processo scaturito dalla denuncia sporta sei anni fa da Achille Melegari, che fu parroco di Cella, Cadè e Gaida fino al 2017 quando lasciò l’abito talare e poi sposò Gerardina Bellassai, nota per la sua attività nei volontari di strada City Angels. L’ex sacerdote ritiene che una reliquia gli sia stata sottratta dal fratello Alberto: si tratta di una pezzolina del costato di padre Pio, cioè un tessuto con macchie di sangue, oltre a una porzione del cordone e del saio. Secondo il racconto dell’ex sacerdote, fatto nella scorsa udienza, "in un momento di grave difficoltà, Gerardina cercò rifugio dalle suore di clausura, che gliela donarono perché lei era devota al Santo". Si è costituita parte civile la 63enne Bellassai, tutelata dall’avvocato Giacomo Fornaciari. Davanti al giudice Matteo Gambarati, ieri l’imputato, difeso dall’avvocato Ettore Ponno, ha risposto sostenendo che era spaventato dal fatto che nell’abitazione erano entrate persone estranee; e ha detto che lui voleva riconsegnare la reliquia ad ambienti religiosi. E che lui la riprese perché voleva una ricevuta che attestasse la consegna al convento. Ha raccontato di un episodio in cui il fratello era andato a casa sua urlando, spaccando oggetti e poi la denuncia su questo fatto era stata archiviata. Ha detto che non l’ha mai restituita volontariamente ma che gli fu sequestrata.
al.cod.