Reggio Emilia, 13 settembre 2024 – “La multa è stata pagata e il divieto di rimpatrio a cui erano sottoposti è stato rimosso grazie all’intervento dell’ambasciata”. A farlo sapere è la Farnesina, la quale informa che il medico Luigi Ferrari e il figlio Mattia – arrestati lo scorso 9 maggio in Sri Lanka con l’accusa di aver tentato di contrabbandare centinaia di farfalle, insetti e piante, rubate da un parco nazionale – “stanno facendo rientro in Italia”. Il chirurgo ortopedico – che lavora in diverse cliniche private anche di Reggio – assieme al figlio 28enne si è imbarcato già ieri sera (ora locale) sul primo volo e oggi saranno a casa loro a Sassuolo, nel modenese dove vivono.
I due sono stati condannati a risarcire il Paese asiatico per oltre 180mila euro. Si trovavano in vacanza quando al termine di un’escursione nella riserva naturale Kataragama Kochi Pathana, sono stati fermati dai ranger per la tutela della fauna selvatica che si sono insospettiti di alcune luci blu e viola delle quali era in possesso Ferrari, grande appassionato di entomologia. Dalla perquisizione nei loro zaini sono emersi centinaia di insetti in decine di barattoli di vetro, bottiglie e bustine oltre a numerose foglie di piante autoctone: secondo i giornali locali si trattava di 92 specie di farfalle e 160 altri insetti appartenenti a nove diverse specie di libellule. Padre e figlio sono finiti in manette. Durante l’udienza che si è svolta nei giorni scorsi, i due – dopo essersi consultati coi loro legali – si sarebbero dichiarati colpevoli. Poi, la sentenza: una multa da oltre 180mila euro per evitare una pena di due anni di carcere. Un conto con la giustizia che si è rivelato salatissimo. Stando alle indagini il medico e il figlio avrebbero pianificato tutto, utilizzando sostanze attrattive per catturare gli insetti e sacchettini di cera per preservarli chimicamente.
Ma secondo gli amici e tra questi, Lucio Saltini, presidente del gruppo modenese Scienze Naturali, di cui fa parte anche Ferrari, sarebbe “vittima di un tranello: non ha mai studiato le libellule in vita sua. Non sapeva che ci fosse una legge nazionale che vietasse di prendere qualsiasi tipo di insetto. Stanno rovinando una persona e una famiglia per un pugno di mosche”, come ha detto ieri al Carlino.