Reggio Emilia, sventa il furto. "Così ho messo in fuga il ladro"

Il racconto del padrone di casa Nicola Gimondo: "Quell'uomo era aggrappato al mio balcone"

Nicola Gimondo, 61 anni, sul balcone di casa sua

Nicola Gimondo, 61 anni, sul balcone di casa sua

Reggio Emilia, 19 settembre 2018 - Un grande spavento e poi le gambe fratturate. Ma al ladruncolo, non al padrone di casa per fortuna. «Poteva andare molto peggio», confessa tirando un grosso sospiro di sollievo Nicola Gimondo, rappresentante, 61 anni, che ieri notte ha sventato un furto nella sua abitazione in via Kennedy.

«Era circa mezzaontte e tre quarti – ricostruisce l’accaduto l’uomo –. Mia moglie si era appena coricata, mente io non ero stato bene così sono rimasto a guardare la tv, con il balcone aperto». In effetti queste giornate settembrine sono ancora molto calde. È a quel punto che Gimondo ha sentito dei rumori provenire dall’esterno.

«Mia moglie nel frattempo si è svegliata mettendosi a urlare. Mi sono avvicinato e guardando di sotto ho visto che c’era un ragazzo attaccato alla balaustra del terrazzo. Si era aggrappato. Dev’essere entrato superando il cancelletto che dà sull’altro lato, poi si è arrampicato servendosi delle piante – le indica con la mano Gimondo, che nella vita è anche presidente della sezione stecca della Fibis, federazione italiana Biliardo –. E’ stato il fruscio delle fronde, infatti, ad attirare la mia attenzione in un primo momento».

Che è successo poi? Chiediamo. Gimondo ovviamente gli ha urlato contro. «Lui ha mormorato di essere senza casa. Avrà avuto fra i 25 e i 30 anni, di nazionalità magrebina, pantaloncini, scarpe da ginnastica e maglietta blu». L’uomo ha subito telefonato alla polizia, mentre il giovane tentava di fuggire e nella concitazione è caduto di sotto: «Lo hanno trovato lì, in via Piccard – continua Gimondo – quindi è giunto un ispettore che mi ha fatto sporgere denuncia sul momento. Non mi è successo niente, dev’essersi spaccato qualcosa lui piuttosto, oltre ad aver rotto qualche vaso». Il ladro acrobata è stato poi identificato e arrestato. A suo carico esistono già precedenti per furto in abitazione.

C’È UN ALTRO abitante della casa che ha avuto paura: «Sì, il nostro gatto Ciccio. Ha preso un colpo anche lui», dice accarezzandolo. Non è la prima volta che la famiglia di Gimondo subisce un tentativo di furto: «Ne subimmo uno nel 2014, con mio papà che dormiva nell’appartamentino di sotto – confessa, accennando alla sicurezza della zona –. Abbiamo avuto dei problemi con i condomini del palazzo di fianco, abitato da gente balorda. Ma ora è murato. Il bar Anna di via Piccard invece è stato preso di mira dai ladri che vi hanno rubato già tre volte. Tanto che scherzando ho chiesto al gestore: ehi, quando tornano? E lui: sono già tornati, Nicola». E c’è poco da ridere.