Reggio Emilia, 9 giugno 2025 – Arrivano in silenzio, lasciando dietro di sé lo stesso silenzio. Nessun coro, nessun applauso, solo qualche bambino dietro a una transenna troppo lontana per vedere bene. Alla stazione dell’alta velocità Mediopadana, Reggio accoglie così la Nazionale italiana, in arrivo per l’impegno di questa sera alle 20,45 contro la Moldova al Mapei Stadium dove sono attesi oltre 15mila spettatori.

Un’accoglienza glaciale, come se il passo falso di Oslo – quel pesante 3-0 incassato contro la Norvegia – avesse spento non solo le speranze, ma anche l’entusiasmo di una città che avrebbe potuto essere una spinta, e invece si ritrova distaccata, quasi disillusa. Una trentina di tifosi al massimo. Più agenti in divisa che sostenitori. Gli Azzurri scivolano dentro il pullman con lo sguardo basso, senza dire una parola. Come se non ci fosse nulla da dire.
I pochi presenti – perlopiù famiglie, ragazzini, qualche irriducibile – tenuti a molta distanza da transenne e barriere: una precauzione per evitare contestazioni? O davvero, come si sussurra, una “disposizione Uefa”? Non si sa. Di certo, non un bellissimo segnale per una squadra che si gioca la possibilità di restare in corsa per i Mondiali 2026. Nemmeno il commissario tecnico Luciano Spalletti è di buon umore. D’altronde, è una giornata amara anche per lui: questa sarà infatti la sua ultima partita alla guida della Nazionale, al termine della quale verrà esonerato come confermato dallo stesso tecnico ieri in conferenza stampa a Coverciano.
Una timida variazione sul copione si registra soltanto all’arrivo al Classic Hotel di San Maurizio, dove la squadra alloggerà prima del match. Lì, almeno, il capitano ‘Gigio’ Donnarumma si è fermato per qualche autografo e una manciata di selfie. Un gesto che vale più di mille parole, in un momento in cui serve ricostruire non solo una squadra, ma anche un rapporto con i suoi tifosi.
Stasera al Mapei si gioca per il futuro, per evitare la terza esclusione consecutiva dai Mondiali. E a poche ore dal fischio d’inizio, l’atmosfera è tutt’altro che entusiasmante.