I gemelli Ferranti, morti lo stesso giorno: uno a Reggio Emilia, l’altro in Sicilia

L’ex maresciallo dei carabinieri di Reggio Mariano si è spento dodici ore prima del fratello Giuseppe, parroco ad Agrigento

I gemelli Ferranti: Giuseppe, a sinistra, e Mariano

I gemelli Ferranti: Giuseppe, a sinistra, e Mariano

Reggio Emilia, 16 gennaio 2023 – Gemelli nella vita e nella morte. È l’incredibile storia dei fratelli Mariano e Giuseppe Ferranti che si sono spenti lo stesso giorno – due giorni fa – a dodici ore e mille chilometri di distanza l’uno dall’altro, all’età di 84 anni.

Prima è toccato a Mariano,ex maresciallo maggiore dei carabinieri di Reggio, all’ospedale Santa Maria Nuova dov’era ricoverato per un’infezione. Poi a Giuseppe, ad Agrigento dov’era parroco da tanti anni, a causa di un male incurabile contro il quale combatteva da tempo.

"Si sono come aspettati – dice Patrizia, figlia di Mariano – Si sente spesso parlare di una sorta di speciale telepatia che hanno i gemelli. Loro erano legatissimi, quando ho saputo della morte di mio zio sono rimasta incredula...". Mariano e Giuseppe erano nati nel paesino di Campobello di Licata, nella spettacolare valle siciliana dell’agrigentino, il 7 ottobre del 1938.

Mariano era conosciutissimo nella nostra città. Per oltre vent’anni è stato al servizio del comando provinciale dell’Arma di Corso Cairoli. Qualche anno fa era stato onorato Cavaliere della Repubblica per il servizio svolto al servizio dei cittadini e della giustizia. "Quella della divisa era una vocazione – continua Patrizia – anche se non la indossava mai se non per le occasioni ufficiali. Lui era sempre in borghese, guidava un nucleo investigativo e così diceva di essere più comodo".

Mariano ha lavorato a tante importanti indagini degli anni ’80 degli spaventosi rapimenti. Tra furti e sanguinose rapine, spiccano soprattutto due casi ai quali lavorò con l’allora procuratore capo di Reggio, Elio Bevilacqua: i sequestri dell’imprenditore Severino Salati nel 1986 e, tre anni dopo, quello di Silvana Dall’Orto, moglie dell’industriale Giuseppe Zannoni di Casalgrande.

Il maresciallo Ferranti lavorò però anche al ritrovamento dei quadri di De Chirico rubati dalla Collezione Maramotti. "Il signor Maramotti quella volta ci tenne ad accompagnare personalmente mio padre a casa – scava nei ricordi Patrizia – E in un libro mio padre venne citato, a pagina 100, lo ricordo ancora...".

Oltre a Patrizia, lascia la moglie Angela e l’altro figlio Filippo oltre alle adorati nipotine Giada e Alice.

Domani nella chiesa di Montericco di Albinea si terranno i funerali di Mariano alle 11, con partenza dalla camera ardente dell’ospedale Santa Maria; poi riposerà nel cimitero di Caselline di Albinea, dove viveva con la famiglia. A mille chilometri di distanza, l’ultimo saluto del fratello gemello. "La sua famiglia è anziana, sarebbe impensabile riunirli", dice Patrizia. Ma Giuseppe e Mariano troveranno il modo di sentirsi vicini anche stavolta...