Riconoscimento di figli in coppie omosessuali. Tre sindaci del reggiano firmano per il sì

Il primo cittadino Luca Vecchi, insieme ai colleghi di Castellarano e Scandiano ha dato il via libera. Sarà depositato un atto ufficiale anche per le conviventi

Luca Vecchi

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Reggio Emilia, 14 novembre 2018 - "Con questo atto, portiamo avanti due importanti riconoscimenti nelle coppie del medesimo sesso: da una parte, la madre biologica. La cui registrazione anagrafica le garantirà tutte le tuele necessarie nei confronti del figlio. La seconda, va alla convivente; perché il comune vuole farsi custode della sua dichiarazione di volontà in un futuro affidamento".

Nuovi diritti per le coppie omosessuali. Ad annunciarlo, è direttamente il sindaco Luca Vecchi, promotore della prima iniziativa di questo tipo nella provincia reggiana, portata avanti insieme a Giorgio Zanni (primo cittadino di Castellarano) e Alessio Mammi (Scandiano). Le tre figure istituzionali hanno infatti deciso di accogliere le istanze di tre coppie, nel richiedere il riconoscimento ufficiale dei figli. Al netto di difficoltà giuridiche ancora presenti: "La madre biologica (di figlio nato a seguito di fecondazione artificiale, ndr) sarà regolarmente registrata all’anagrafe, in modo da ottenere i necessari benefici fiscali e sanitari – ha proseguito Vecchi -. Per quanto riguarda invece la convivente la strada sarà più impervia: depositeremo un atto ufficiale, che potrà costituire un documento in caso di decesso del genitore biologico. Le leggi attuali non garantiscono ancora la piena legittimità del provvedimento. Ma è un primo atto per provare a ottenere l’eventuale affidamento del bambino da parte del convivente".

Dal canto loro, Elisa del Molin (famiglie Arcobaleno) e Alberto Nicolini (presidente Arcigay) hanno esultato: "Oltre ai tre casi citati, ce ne sono altrettanti in provincia in attesa di essere sviluppati. Domani invieremo una lettera ufficiale  a tutti i sindaci, perché possano aprirsi a questa decisione di carattere unilaterale. Perché il concetto di base rimane sempre quello: i genitori e i bambini di coppie omosessuali devono avere gli stessi, identici diritti delle famiglie eterosessuali; chiediamo solo questo".