"Gli aumenti minacciano la produzione di Parmigiano Reggiano"

Zanichelli (M5s): "La Camera ha approvato un document a difesa della filiera"

L’altra sera è stato approvato alla Camera un ordine del giorno presentato dal deputato reggiano (e ricandidato) Davide Zanichelli del M5S, in cui si sottolinea "l’urgenza e la necessità di introdurre misure specifiche a sostegno del comparto agroalimentare, al fine di contenere in maniera significativa i costi energetici e mantenere al contempo, invariata la produzione agricola". "Ho voluto mettere agli atti la richiesta e impegnare il prossimo esecutivo a valutare l’opportunità di prevedere l’introduzione di un piano di misure finalizzato a contrastare l’allarmante situazione in cui si trova il settore alimentare a causa del prezzo del latte. Una serie di aumenti che ad oggi minacciano anche il nostro Parmigiano-Reggiano: a causa dei rincari gli allevatori potrebbero decidere di ridurre il numero dei loro capi e di conseguenza diminuirebbe anche il quantitativo di latte prodotto, parte del quale è la base della trasformazione in Parmigiano", sottolineano l’esponente pentastellato insieme alla vicepresidente della Camera, sempre del M5S, Maria Edera Spadoni.

"Lo conferma anche Confagricoltura Emilia-Romagna, secondo la quale i costi di produzione del latte per il Parmigiano Reggiano hanno subito un balzo del 40-50% e quelli della sua trasformazione del 35-45% rispetto al 2021. A ciò si deve aggiungere l’aumento dei costi delle stalle; la spesa per l’energia elettrica, che è passata mensilmente da 24 a 76 euro per capo nel periodo 2021-2022, il gasolio agricolo, aumentato da 15 a 35 euro per capo e l’erba medica per l’alimentazione del bestiame, che ha visto un incremento di spesa da 56 a 96 eurocapo".

Ma come contrastare i rincari evitando di assistere alla riduzione della produzione? "Con una serie di misure: il potenziamento del piano transizione 4.0 per spingere ulteriormente gli investimenti del settore agricolo; la cedibilità dei crediti fiscali per gli agricoltori che investono; il ricorso a tecnologie satellitari per l’utilizzo di acqua e fertilizzanti, incentivi per il cambio generazionale, il contrasto al sistema di etichettatura dei prodotti ‘nutriscore’ e la promozione del meccanismo alternativo denominato ‘nutrinform battery’, etichettatura e valorizzazione delle Dop e Igp, l’incentivazione della filiera corta".