Golf club nella buca Il resort va all’asta Alberghi, spa e palestra in vendita a 2,3 milioni

Ma i campi e la piscina sono in mano a una società diversa. La ’Fonti di Matilde’ accumulò un debito di 20 milioni di euro.

Golf club nella buca  Il resort va all’asta  Alberghi, spa e palestra  in vendita a 2,3 milioni

Golf club nella buca Il resort va all’asta Alberghi, spa e palestra in vendita a 2,3 milioni

di Francesca Chilloni

Nei primi anni 2000 tutti lo chiamavano il Golf club matildico; oggi è semplicemente definito "Lotto 2", nell’ambito del concordato preventivo a cui nel 2012 ha avuto accesso la società proprietaria "Fonti di Matilde spa".

Era stato concepito come un resort termale di lusso, comprendente un hotel, un centro fitness, ristorante con wine bar, e un residence con una ventina di appartamenti, il tutto circondato da un green da 18 buche incastonato tra le dolci colline di San Bartolomeo. Un complesso che si stendeva su una superficie complessiva di circa 70 ettari, inaugurato nel 2008. Dal 17 luglio di quest’anno l’Istituto Vendite Giudiziarie metterà all’asta con modalità "sincrona mista" a 2 milioni 286mila euro (con rilanci da 2mila euro) ciò che rimane del borgo di case per milionari vip affiancato ad un complesso alberghiero-ricettivo da sogno. Il progetto era stato studiato in collaborazione con "Alumni", che raccoglie gli ex studenti dell’Istituto di Architettura di re Carlo d’Inghilterra, e nel 2001 vinse a New York il Cnu Award del Congress for the New Urbanism.

Nelle scorse ore, sotto la supervisione del giudice Niccolò Stanzani Maserati, sono stati messi a disposizione dei potenziali acquirenti i documenti come la perizia di stima curata dal geometra Pietro Barigazzi.

Verrà messa "all’asta" la piena proprietà della struttura alberghiera: 59 stanze con bagno (di cui 6 suite), 61 autorimesse sotterranee, una vasta sala convegni e locali di servizio. E poi la Spa con palestra, vasche termali, saune e bagno turco; la palazzina dove avevano sede gli uffici; e ben quattro appartamenti-residenze con cantine e autorimesse.

Nella vendita sono compresi anche gli arredi "di buona qualità ed in generale in buone condizioni". Bisogna specificare che le vicende giudiziarie riguardano la struttura alberghiero-residenziale di San Bartolomeo, e non la "Matilde di Canossa Golf spa" (proprietaria degli impianti sportivi cioé piscina e campi) né l’associazione sportiva Golf Club Matilde.

Dal 2012 è infatti stata ammessa al concordato preventivo la società "Fonti di Matilde", che costruì a San Bartolomeo per poi accumulare un passivo di circa 20 milioni di euro. La perizia fu consegnata il 23 febbraio 2013, con successive integrazioni fino al 2021. Il decreto di Omologa della procedura prevedeva l’assegnazione a Banca Carife (creditore ipotecario incapiente) di alcuni beni immobili. In seguito iniziò un complesso iter che coinvolse il gestore della struttura, la ditta proprietaria degli impianti termali, e venne avanzata l’imputazione penale a carico degli amministratori della "Fonti" (il presidente Guerrino Salsi e il suo vice Giulio Panciroli) per il reato di lottizzazione abusiva (con previsione di confisca di beni immobili).

Il curatore tentò soluzioni sia per le assegnazioni dei beni immobili a Carife, sia alla società di gestione dei servizi, sia in relazione ai diritti d’uso delle strutture adiacenti (campo da golf, ristorante, piscina). Nel 2017 però Carife entrò in crisi finanziaria e l’assegnazione ha potuto essere conclusa. Nel luglio 2019 in Cassazione si è chiusa con condanna la controversia giudiziaria per la lottizzazione abusiva, e alcuni immobili sono stati confiscati in favore del Comune di Reggio.