
Il successo della serata che ha visto il tutto esaurito, con 700 posti a disposizione. I fondi saranno destinati a progetti umanitari sugli scenari di guerra e nel quartiere Santa Croce.
È stato un tutto esaurito, previsto da tempo, alla Grande Cena di Boorea, ospitata negli storici Chiostri benedettini di via Emilia San Pietro a Reggio, con settecento posti a disposizione (480 nel cortile del Chiostro Grande e 220 nel cortile esterno) che sono andati completamente occupati martedì sera. Anche quest’anno la manifestazione si è avvalsa della straordinaria mobilitazione del volontariato reggiano, in particolare degli oltre centoventi attivisti di Auser e Arci, con il contributo dell’Associazione Italiana Sommelier, Laboratorio Aperto dei Chiostri, Binario49, Centro Sociale Orologio e Salone delle Feste di Correggio. Presente anche il sindaco, Marco Massari.
I circa trentamila euro raccolti grazie a questa manifestazione saranno destinati a vari progetti umanitari: dalla tutela delle famiglie vulnerabili in Gaza, Cisgiordania e Ucraina, alle donne impegnate nell’agricoltura in Mozambico, fino al rafforzamento dell’ospedale di Ampasimanjeva, in Madagascar, e alle attività educative nel quartiere Santa Croce di Reggio Emilia. Saranno inoltre sostenuti i progetti Tom (Tutti gli Occhi sul Mediterraneo) di Sailing for Blu Lab per il salvataggio dei migranti, oltre alla Fondazione per la Ricerca sulla fibrosi cistica.
Un successo reso possibile anche dalle donazioni di cooperative associate, oltre che di aziende private e consorzi di tutela dei prodotti tipici locali, che hanno donato materia prima per la cena. Tra gli chef attivi in cucina, che hanno aderito a questo evento benefico, anche Roberto Bottero e Ramona Astolfi (Clinica Gastronomica di Arnaldo), Jacopo Malpeli (Osteria del Viandante), Giuseppe Mancino (Piccolo Principe di Viareggio), Fabrizio Albini, Giovanni Mandara (Piccola Piedigrotta), Dario Nizzoli (Ristorante Nizzoli di Villastrada), Klaudio Bashaj di Food in Chiostri, Gianni Brancatelli di Ristorante Cacio&Pepe, Enrico Giaroli di Fredde Tentazioni e Dario Cecchini dell’Officina della Bistecca di Pianzano in Chianti.
La serata, resa possibile anche grazie alla collaborazione delle province di Parma e Piacenza con le edizioni locali della Grande Cena, in programma il 5 e il 16 settembre, ha consolidato la reputazione di questo evento come uno dei momenti più significativi di solidarietà collettiva sul territorio. Un appuntamento che ha saputo unire bellezza architettonica, cucina e impegno sociale, lasciando come sempre un segno concreto di solidarietà locale e internazionale.