Sulla vicenda del futuro Conad in zona Ospizio proseguono le polemiche anche da parte di alcune forze politiche di opposizione. A partire da Coalizione Civica che, nel consiglio comunale aperto di lunedì, per voce del suo capogruppo, Fabrizio Aguzzoli, aveva stigmatizzato l’intervento di Massimo Repetti, rappresentante di un centinaio di abitanti di Ospizio favorevoli all’intervento edilizio, ritenendo le poco più di 100 firme raccolte "un’ispirazione guidata dall’alto, dai partiti della maggioranza, per dare l’idea di una contrapposizione tra cittadini". Sul tema è tornata ieri, con una nota, Karin Silvi, attivista della lista civica e residente proprio nel quartiere Ospizio, che ha definito gli interventi dei comitati che hanno proposto la mozione per sospendere la costruzione del supermercato "chiari, oggettivi e supportati da dati scientifici". Criticando poi il fatto che la giustificazione dell’abbattimento di centinaia di alberi sarebbe che "senza il Conad non si realizzerebbe la casa della comunità. Come è possibile che un’amministrazione pubblica dipenda dalle scelte dei privati per realizzare progetti di interesse comune?" L’esponente di Coalizione Civica indica poi la soluzione possibile: "Il Conad potrebbe donare il bosco al quartiere, intitolarlo al marchio e offrire a Reggio un polmone verde in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini". Anche perché, conclude, "è grave che il destino di questo bosco e del quartiere sia nelle mani di un’azienda. Ancora più grave è che l’amministrazione locale sembri non avere il potere di opporsi". Forte anche l’opposizione da parte della lista guidata da Giovanni Tarquini, che assieme al consigliere Carmine Migale, scrive: "È inutile spiegare, come ha fatto l’assessore Pasini, l’iter della vicenda per spacciarlo come ostacolo insormontabile al tornare indietro. La realtà è che con la vendita a imprese commerciali la giunta che vendette l’area a soggetti privati e quelle successive hanno favorito questo tipo di sviluppo del territorio che distrugge l’ambiente e soffoca i piccoli negozi di prossimità. Il fatto – affermano ancora i due consiglieri comunali – che venga contestualmente realizzata una Casa di comunità e una nuova biblioteca è solo un pretesto, un palliativo, che non elimina il vero problema".
Gabriele Gallo