di Francesca Chilloni
Dopo 10 anni di lavoro rischiano di rimanere in mezzo ad una strada in diciotto. Così da giovedì in mezzo a via Pacinotti, nella zona industriale di Calerno, ci sono andati insieme ai loro sindacalisti e le bandiere di Adl Cobas. Sono i dipendenti della Movinlog spa che operano nell’appalto dei magazzini Grissin Bon. Stanno attuando un presidio davanti al quartier generale dell’azienda alimentare di Sant’Ilario, chiedendo l’assunzione e opponendosi alla decisione della committenza di lasciarli a casa e sostituirli assumendo interinali.
Il sindacato parla di "appalto irregolare", facendo notare che i 18 nel corso degli anni hanno sì cambiato varie aziende ma sempre operando nei tre magazzini Grissin Bon del nostro territorio. Il sindacalista Silvio Rosati afferma che in Grissin Bon per i 18 vi sia stata una modalità di lavoro che configurerebbe la somministrazione di manodopera non adeguata e che "l’appalto non è da considerarsi genuino. Ciò ha permesso alla committenza di risparmiare migliaia di euro per ogni lavoratore applicando il Contratto nazionale della logistica invece del Contratto alimentari, quello applicato ai lavoratori assunti direttamente da Grissin Bon".
Cobas rappresenta il 90% dei lavoratori nei magazzini. "La vertenza – spiega Rosati – si è aperta in giugno verso Movinlog: chiedevamo il rispetto del Contratto della logistica, in particolare sui livelli inquadrativi, e di costruire nel tempo un premio di risultato che potesse portare un miglioramento della qualità del lavoro e un aumento economico per far fronte all’inflazione". Alle richieste, sottolinea Rosati, "non è stata data alcuna risposta. Abbiamo dunque promosso giornate di sciopero nei tre magazzini. Grissin Bon e Movinlog hanno invece sostituito i lavoratori in sciopero: una vera e propria attività antisindacale".
In seguito Movinlog ha chiesto ai Cobas un incontro: "L’amministratore delegato ci ha detto che c’era un nuovo accordo sindacale firmato con Filt Cgil, smentito poi dagli stessi funzionari, e che se i lavoratori non fossero usciti da Adl, Movinlog avrebbe dato la disdetta dell’appalto e che sarebbero tutti stati licenziati". Ma i lavoratori "hanno deciso di non cedere al ricatto".
Poche settimane dopo arrivano le lettere di licenziamento della Movinlog con effetto dal 10 ottobre; il sindacato chiede a Grissin Bon rassicurazioni e garanzie occupazionali tramite il normale cambio appalto, che prevede il subentro di un’altra società con il mantenimento dei posti di lavoro. Ma l’azienda ha comunicato l’intenzione di non proseguire con un ulteriore appalto e che si organizzerà assumendo lavoratori interinali, con la responsabilità del licenziamento che ricade su Movinlog.