Guerra e caro bollette, ma c’è chi vieta le stufe

Migration

Il ginepraio di problemi nel quale si è cacciata l’Europa, tra guerra e sanzioni, sta ricadendo in modo dirompente nelle case di cittadini, aziende e commercianti sotto forma di caro bollette. Compreso il prezzo da pagare per il riscaldamento delle abitazioni.

Credo che l’ex consigliere regionale Odescalchi abbia anche voluto evidenziare come tutti questi temi, dalla guerra al disastro ambientale, si stiano intrecciando, con conseguenze gravissime nella vita quotidiana. Mentre il cambiamento climatico, trascurata da decenni e sempre più drammatica, ha già iniziato a far pagare conti salati. Persino Greta Thunberg non ha esitato ad affermare che, nella situazione attuale, è meglio il nucleare del carbone, posizione realista che tiene conto dei ritardi nella conversione ecologica, guerra quasi perduta di fronte alla quale potremo al massimo limitare i danni, comunque devastanti.

Si sono persi decenni, si è investito in gasdotti salvo cambiare fornitore causa guerra, si parla di gas liquefatto ancor più inquinante e costoso, non si è puntato al massimo su eolico e solare e ci ritroviamo di fronte a un inverno nel quale c’è chi vieta l’uso delle stufe, dando l’idea della perdita del senso delle proporzioni e rischiando di condannare le persone al gelo. Intanto continuiamo ad affrontare il presente senza riuscire a salvare il futuro.