"Ho aperto e mi è arrivata un’ondata di fumo L’ho trovato per terra, con il telefono in mano"

Migration

"Mi sono svegliato per i rumori e sono andato a vedere. La porta era aperta e appena l’ho spostata mi è arrivata un’onda di fumo addosso. Ho visto che lui era a terra, col cellulare in mano".

Alfonso Donato (in foto), 48 anni, è il vicino di casa che per primo ha soccorso l’inquilino del quarto piano, il cui appartamento stava andando a fuoco. "La prima cosa che ho fatto, lo ammetto, è stato andare dai miei figli per farli uscire subito di casa – racconta –. Poi l’ho aiutato a scendere". Indica i campanelli di tutti e 25 gli appartamenti del palazzo: "Ho suonato a tutti – dice mostrando le mani stese sul citofono – poi ho chiamato i vigili del fuoco". Il signore di 60 anni che al momento è ricoverato all’ospedale di Reggio è uscito sulle sue gambe, certo aiutato dai vicini, e a partire da ieri rimarrà in prognosi riservata per almeno venti giorni.

Tra le persone in strada trapela anche la preoccupazione su quando e come sarà possibile tornare a casa. Gli appartamenti di fianco a quello bruciato hanno anche loro accusato un po’ il colpo delle fiamme mentre quello al piano sottostante, vista tutta l’acqua buttata dai pompieri, ha subito qualche infiltrazione. In realtà nell’arco di relativamente poco è stata data loro la possibilità di rientrare.

"C’era fumo dappertutto – aggiunge Donato – per le scale, ovunque". Gli abitanti del palazzo si sostengono a vicenda, c’è chi si rassegna al fatto che dovrà ancora passare del tempo prima di rientrare e decide di andare a prendere un caffé al bar. Una mattinata di paura per gli abitanti del condominio di via Piccinini 81, che ha sfiorato la tragedia. Fortunatamente infatti il 60enne rimasto ustionato e intossicato non risulta essere in pericolo di vita.