
"Ho sentito tremare i muri". Antichi nell’inferno di Kiev: "È il peggior attacco di sempre"
L’attacco missilistico russo che ha centrato l’ospedale pediatrico Okhmadtyt di Kiev, ieri mattina, costato la vita a decine di persone e provocando circa un centinaio di feriti - il conteggio è tuttora in corso - è stato uno dei più devastanti dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina. Lo dicono i testimoni sul campo, le agenzie, la popolazione e gli operatori, intervenuti subito sul luogo dell’esplosione per portare aiuti e sostegno nelle operazioni di sgombero dalle macerie. Tra di loro c’è anche un reggiano. Un attacco combinato alla capitale ucraina che alza a un livello non ancora toccato l’asticella del terrore, andando ad annientare fra gli altri uno dei luoghi che dovrebbero rimanere più di tutti inviolati anche nei conflitti più sanguinosi, un ospedale per bambini.
Tra i primi a prestare soccorso ai bambini e al personale sanitario colpiti da un attacco senza precedenti, la Fondazione Terre des Hommes Italia in Ucraina, di cui è capo missione il reggiano Stefano Antichi.
"Eravamo in ufficio quando abbiamo avvertito un serie di esplosioni molto forti, che hanno fatto tremare i muri della nostra sede, a meno di un chilometro dalle detonazioni – racconta il cooperante – L’allarme antimissile ha cominciato a suonare nella notte e l’allerta si è protratta fino alle 10 del mattino. Ma il peggio doveva ancora arrivare. L’attacco aereo russo ha prodotto un lancio di quaranta missili su Kiev, e di questi solamente alcuni sono stati neutralizzati. Si è trattato di uno degli attacchi più efferati dall’inizio dell’invasione".
Prima di diventare capo missione per Terre des Hommes Italia in Ucraina, Antichi ha svolto svariate esperienze nel settore umanitario, prima in Namibia poi in Iraq, Yemen, Sud Sudan e Tunisia. Da gennaio 2024 vive e lavora a Kiev e Terre des Hommes è attiva a Kharkiv, Cherson, Odessa e Chernihiv, in supporto dei bambini affetti dal conflitto. Prosegue l’operatore umanitario: "L’ospedale bombardato è uno dei poli pediatrici più grandi dell’Ucraina, in particolare per il settore della pediatria oncologica. Siamo andati nello Shelter (il rifugio; ndr) quando abbiamo appreso che era stato colpito l’ospedale. Immediatamente ci siamo attivati per portare cibo, acqua, guanti e mascherine nella zona colpita, per proteggere i volti dalle polveri sollevate dalle esplosioni, e per dare supporto nelle operazioni di liberazione dagli enormi cumuli di macerie e detriti. Proprio l’anno scorso Terre des Hommes aveva fornito sostegno a questo stesso ospedale, portando medicinali e attrezzature medicali, nel contesto del progetto di cooperazione italiana".
Mentre la Russia continua a colpire spietatamente i civili ucraini, scrive pubblicamente l’alto funzionario UE Joseph Borrell: "Gli attacchi aerei di oggi (lunedì 8 luglio) hanno causato decine di morti e feriti e hanno distrutto il più grande ospedale pediatrico di Kiev, Okhmatdyt. Tutti i responsabili dei crimini di guerra russi saranno chiamati a risponderne".
Non si sono mai fermate, intanto, le complicate operazioni di salvataggio dei bambini rimasti incastrati nelle macerie. Il missile russo Kinzhal KH-101 nella sua missione di morte ha abbattuto l’intero ospedale, facendo saltare in aria muri, porte e finestre e lasciando a terra ricordi di un’infanzia violata. I morti sono decine.
"I bambini che richiedono la chemioterapia sono stati fatti evacuare e trasportati in altri nosocomi - continua Antichi - L’aspetto più sconvolgente dell’azione di guerra russa, questa volta, è che non ha mirato a un ospedale militare o alle centrali di energia elettrica, fra i bersagli di riferimento, ma a un grande ricovero pediatrico. Questo per noi è scioccante e inaccettabile. Gli ospedali non sono un target".
Il cooperante reggiano (1978) ci informa che in queste ore e subito dopo gli attacchi missilistici, nella città di Kiev tantissime persone si sono unite spontaneamente in catene umane, mentre gli operatori toglievano macerie, mettevano in salvo le persone e le gru eliminavano frammenti del missile.