"Ho visto il vigile urbano importunare il mio amico"

Un conoscente del minorenne ha testimoniato ieri al processo contro l’agente. Secondo l’accusa il ragazzo avrebbe subito violenza sessuale, oltre a stalking

Migration

"Ho visto quel vigile urbano seguire e importunare il mio amico". A raccontarlo, durante il processo, è un giovane conoscente del minorenne che, secondo la ricostruzione accusatoria, avrebbe subito violenza sessuale da un ex agente della polizia locale, prima in servizio nella Bassa mantovana e poi in quella reggiana. Il teste è stato l’ultimo a essere sentito, ieri, davanti al collegio presieduto dal giudice Enzo Rosina, prima che l’istruttoria fosse dichiarata chiusa.

L’uomo è chiamato a rispondere anche di stalking e violenza privata ai danni del minore, con il quale aveva avuto una relazione sentimentale alla cui fine non si era rassegnato. Negli ultimi tempi il vigile si sarebbe spinto oltre: se il minore non avesse accettato di avere rapporti sessuali, lo avrebbe minacciato di mostrare alla sua fidanzata le foto scattate nei loro momenti intimi. Gli avrebbe risparmiato una multa per mancanza del patentino per la moto; e regalato una cartuccia della pistola d’ordinanza. Per andare a trovarlo avrebbe usato più volte l’auto di servizio della Municipale della Bassa reggiana. Il ragazzo aveva confermato le accuse.

L’imputato si era difeso dicendo che erano innamorati, ma la loro relazione era osteggiata dalla famiglia. Si è costituita parte civile anche l’Unione dei Comuni della Bassa reggiana. Ieri la parola è andata al giovane teste: "Ho visto due volte quel vigile salire sul treno a Guastalla. In un caso ha afferrato il mio amico per un braccio contro la sua volontà. Quando lui scendeva a Guastalla, lo faceva anche l’agente. Lo seguiva anche a scuola, ma si teneva a distanza", ha riferito sulle contestazioni dell’ottobre 2018.

Alessandra Codeluppi