"I bambini sono tornati alle loro famiglie"

Angeli e Demoni: battaglia in punta di diritto tra il pm Valentina Salvi e le difese sulle eccezioni. Il plauso del leader della Lega Salvini

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Quinta udienza preliminare, ieri, nell’aula di Corte d’Assise presso il tribunale di Reggio, presieduta dal giudice Dario De Luca, per il processo di ‘Angeli e demoni’. Tutta l’udienza è stata incentrata sulla battaglia in punta di diritto, a tratti sferzante, tra le difese ed il pubblico ministero, Valentina Salvi, sulle eccezioni sollevate già nelle udienze precedenti. Il j’accuse delle difese andava dalla mancanza di alcuni atti contenuti nel fascicolo, alla loro tardiva notifica, alla difficoltà di interpretazione del loro accesso, partendo proprio dall’indice. A quella di aver divulgato agli organi d’informazione i contenuti dell’inchiesta, fino ad arrivare, infine, alla richiesta di dichiarare nulle alcune intercettazioni telefoniche ed ambientali perché non sarebbero state autorizzate dal Gip e si collocherebbero al di fuori delle fattispecie previste in cui la legge ammette eccezioni. A tutto ciò il pm Salvi ha controbattuto con grinta e determinazione, sostenendo che tutto il materiale era organizzato secondo "l’unico criterio possibile: quello cronologico". Le intercettazioni mancanti? "sono sette su circa duecento”" ha puntualizzato il pubblico ministero. Interessanti e diretti i riferimenti a quanto sostenuto dall’avvocato Nicola Canestrini, in rappresentanza dell’assistente sociale Francesco Monopoli, qualche istante prima. Al legale, stupito perché nel fascicolo dell’indagine, non fosse presente il bando di gara d’appalto per le sedute di psicoterapia per i minori, il sostituto procuratore ha risposto che: "Proprio nell’assenza di una procedura ad evidenza pubblica sta la contestazione dell’ipotesi di reato". E ancora, quando il legale ha lamentato di essere stato vittima di "intercettazioni illegali", la Salvi ha evidenziato che delle cinque telefonate registrate, solo una era risultata di interesse ma che non era stata trascritta. Infine, sul tema, sempre sollevato dalle difese, del sequestro di pc e cellulari appartenenti agli indagati, il sostituto procuratore della repubblica ha puntualizzato che: "Questa Procura è stata trasparente e iper garantista, organizzando cinque udienze nel mio ufficio per poter arrivare ad escludere i dati considerati eccessivamente sensibili". Contestualmente il pm ha depositato due memorie e la documentazione ad esse relativa. Da cui traspare l’importante rilievo che tutti i minori coinvolti nella vicenda, sono rientrati a casa, dalle loro famiglie d’origine. Decisione che ha strappato il plauso anche del segretario della Lega, Matteo Salvini: "Tutti i bimbi strappati alle famiglie dal ‘sistema Bibbiano’ sono tornati a casa da mamma e papà: grazie! Grazie a chi ha denunciato, a chi ha combattuto, a chi non si è arreso. Giù le mani dai bambini!". La prossima udienza è in programma l’11 marzo.