
Ci siamo: l’attesa è finita. Stasera Luciano Ligabue torna a casa per incantare i quasi 100mila fan sul palco della...
Ci siamo: l’attesa è finita. Stasera Luciano Ligabue torna a casa per incantare i quasi 100mila fan sul palco della RCF Arena.
Dopo la giornata di ieri, dove la Ligastreet ha trasformato la vigilia in un festival a cielo aperto tra mostre, street food, giochi e tributi, oggi l’adrenalina è alle stelle.
Si chiude un cerchio iniziato nel 1995, ma a disegnare parte della cornice di questa grande emozione sono stati anche tre ospiti speciali del talk sponsorizzato da BarMario: Gigi Cavalli Cocchi, Max Cottafavi e Giancarlo Fornaciari, membri storici dei Clan Destino, la prima band di Ligabue.
"Quando l’ho sentito cantare per la prima volta, ho capito subito che era di un altro livello", ha raccontato Cavalli Cocchi, celebre batterista, ricordando un concorso musicale in cui il rocker di Correggio si esibiva per le prime volte da solista. "Aveva già qualcosa che lo rendeva diverso, quella scintilla che solo i grandi frontman hanno. Quando ci siamo parlati ho pensato: questo è un numero uno".
Max Cottafavi, chitarrista, ha invece ricordato i primi anni nei locali: "Anche quando avevamo otto persone davanti, non ci interessava. A noi bastava suonare. Poi un giorno, mentre eravamo a cena, ci dicono che avevamo venduto 100mila copie. Vedere sempre più persone ai concerti era una sensazione stupenda".
Magia, invece, è quella che ha percepito il tastierista Gianfranco Fornaciari una volta entrato a far parte del gruppo: "Entrai in corsa in un progetto bellissimo, e ogni volta che torniamo qui c’è un’energia nuova che ti travolge". Campovolo, per tutti loro, è molto più di un semplice concerto. "Non è la vita reale, qui è tutto super. E quando torniamo qui è come se fossimo saliti su una macchina del tempo, che ti fa rivivere tutto quello che sei stato e ti ricorda perchè il nostro gruppo ha lasciato il segno".
Elia Biavardi