I nuovi assunti? A Reggio precari oltre l’80%

Sciopero generale, domani il corteo in città. Sesena (Cgil): "Intanto il governo, in questa situazione bestiale, ha reintrodotto i voucher"

Sciopero nazionale e mobilitazione fino a domani. Cristian Sesena, segretario della Cgil di Reggio, la nostra città è una delle poche in cui domani ci sarà un corteo, oltre a quello romano.

"Lo sciopero ha una sua articolazione regionale, l’Emilia-Romagna manifesta domani e noi, come Modena e Reggio (parliamo della quinta e sesta realtà come iscritti in Italia) vogliamo dare un segnale di forte visibilità, andando oltre campanilismi storici".

Come manifesterete a Reggio?

"Ci sarà il ritrovo alle 9 in via Emilia San Pietro, angolo viale Montegrappa, il corteo partirà alle 10 percorrendo la via Emilia fino a Corso Garibaldi, davanti alla Prefettura, per il comizio. Poi ci riceveranno i prefetti di Reggio e Modena".

Il governo afferma che non ci sono soldi...

"Si può anche scegliere come spendere i soldi che ci sono e dove andarli a cercare".

Si riferisce al condono?

"Se si continuano a fare condoni, se non si pensa neppure in una fase di crisi acuta come questa di tassare rendite e patrimoni...".

Potreste aspettarvi queste scelte da un governo di destra?

"Qui non è questione di colore politico: in Europa sono scelte pensate e realizzate da governi di qualsiasi colore. I soldi si possono trovare, ma servono decisioni che questo governo non vuole prendere ".

Ci sono le spese militari...

"Altro tema sbagliato e negativo, altro motivo per cui scioperiamo. Per questo mancano risorse per la sanità pubblica, non c’è un euro per gli statali a partire dal personale delle scuole, non ci sono risorse per gli enti locali".

Uno dei temi caldi è il caro bollette.

"Possiamo dire che non ci aspettavamo una finanziaria così poco risolutiva su questa emergenza: in campagna elettorale avevano posto questo problema come prioritario".

Risorse sono state stanziate...

"Certo, ma hanno fatto peggio rispetto a quanto aveva messo in campo Draghi e già quello non era sufficiente. E riducono la tassazione dei maxi profitti. Il risultato? Da sei miliardi che Draghi era riuscito a trovare ne avremo a disposizione 2,5".

State lanciando un allarme povertà, ma com’è la situazione reggiana?

"Siamo in attesa di un incontro che dovremmo avere con il sindaco di Reggio, Luca Vecchi, in gennaio. Gli avevamo scritto più di un mese fa, chiedendogli di incontrarlo perchè lui è il coordinatore provinciale sul discorso Iren".

Cosa proporrete di fare?

"Oggi Iren sta interagendo con le federazioni dei consumatori. Noi puntiamo a una discussione molto più articolata con sindacati e comuni della provincia, rappresentati da Vecchi, per richiamare Iren a una maggiore responsabilità: l’azienda si ricordi che è una partecipata del pubblico".

Iren afferma di aver fatto il possibile con i suoi interventi per i clienti.

"Pensiamo ai dividendi Iren: devono avere un uso molto più etico, rispetto a consentire l’aumento del gettone dei consiglieri di amministrazione come è stato deliberato a giugno".

Avete proposte concrete?

"Vogliamo capire se sia possibile usare i dividendi per costruire un fondo che possa essere utilizzato per aiutare i cittadini più bisognosi".

Il reddito di cittadinanza può dare un’indicazione sulla povertà: qual è la situazione a Reggio?

"Il dato di novembre 2022, tra reddito di cittadinanza e pensioni di cittadinanza (per quelli che non sono più in grado di lavorare) arrivava a 15.843. Un dato lievemente in calo rispetto ai 17962 del 2021, quando incideva anche la pandemia".

Oltre 15mila persone che dipendono dal reddito.

"È una cifra che corrisponde a un nostro paese di media grandezza in provincia. Ma il reddito di cittadinanza corrisponde a un nucleo familiare. Qui parliamo di 15843 potenziali famiglie che percepiscono il reddito, quindi di soggettifamiglie che rischiano di precipitare in una condizione di indigenza se questo sostegno venisse tolto".

Cosa succederebbe se anche solo per una parte di queste persone venisse eliminato?

"Quelli che rimarrebbero senza risorse graverebbero sugli enti locali per la loro sussistenza. Enti locali già oggi in gravissima difficoltà economica".

Chi prende il reddito di cittadinanza nella nostra provincia?

"Qui abbiamo una fragilità nella fragilità. La grande maggioranza, circa il 68 per cento, sono donne. Parliamo poi di donne in gran parte tra i 45 e i 60 anni".

Quanto prendono al mese?

"Non certo 800 euro: la media è 277 euro".

È stato importante il reddito per la nostra provincia?

"Il reddito ha permesso di tenere a galla o integrare la situazione di queste famiglie. Senza il reddito si rischia un forte allargamento del numero dei poveri a Reggio".

Il governo dice che occorre lavorare.

"Vogliamo dire come viaggia il mercato del lavoro a Reggio? I contratti di lavoro a tempo indeterminato nel secondo trimestre 2022, il dato più alto tra quelli recenti, sono stati il 16,12% Quindi per oltre l’80% di chi ha trovato lavoro parliamo di precari. Se anche trovassero lavoro, perdendo il reddito, avrebbero poi un lavoro che forse gli darebbe pochi euro in più, senza nessuna garanzia che possa durare. E intanto il governo per tutta risposta, davanti a una precarietà bestiale, reintroduce i voucher".

Riuscite a tenere sotto controllo questi dati?

"Stiamo preparando il congresso con analisi e studi fatti con la Camera del lavoro. Stabiliremo anche un indice di precarietà, per indicare il rapporto esistente tra risultato delle aziende e qualità del lavoro offerto".

Paolo Patria