"I rilievi della Corte insegnano che i nostri uffici devono essere messi nelle condizioni di lavorare"

CAMPEGINE

Un’eredità scomoda, quella che la giunta Artioli ha lasciato alla compagine guidata dal nuovo sindaco Alessandro Spanò, che nella riunione di giunta del 24 novembre ha dovuto riprendere in mano i rilievi della Corte dei Conti. L’organo di controllo delle spese pubbliche aveva segnalato al Comune che non era pervenuta in modo regolare la Relazione di fine mandato della consiliatura 2017-’22, con la nuova amministrazione che si è dovuta far carico del caso. Il documento, stilato dagli uffici interni del Comune facendo i salti mortali, era stato inoltrato alla Corte in ritardo. Il mandato amministrativo 2017-’22 per Campegine ha avuto scadenza l’11 giugno, con le elezioni amministrative che si sono svolte il giorno seguente. Gli uffici del piccolo comune - per carenza di personale - non sono arrivati al traguardo insieme alla consiliatura, con la Corte che ha rilevato la "tardiva redazione, sottoscrizione, certificazione, trasmissione" della Redazione. E ha imposto una procedura di sanzione a verso chi ha determinato i ritardi. Cosa di cui l’attuale giunta ha preso atto. Spanò ha così dovuto provvedere: "Abbiamo preso atto di quanto giunto dalla Corte - commenta con amarezza il nuovo sindaco -. Non intendiamo esprimere giudizi sulla questione e sui diretti interessati. Prendiamo però esempio da quanto successo: sappiamo che per un lungo periodo il servizio ha sofferto per le carenze di personale, e questo potrebbe aver portato alle difficoltà di erogazione dei servizi e alla produzione degli atti fondamentali. Deve essere quindi nostra costante preoccupazione quella di mettere gli uffici nelle condizioni ottimali per poter svolgere i loro compiti. Questa è la nostra linea".

Francesca Chilloni