
I SickTeens cantano Bowie e ’spaccano’. La loro performance vale il quarto live
Era la serata della rivoluzione, giovedì a X Factor, e i reggiani SickTeens non si sono fatti pregare esibendo uno dei manifesti della ribellione rock per eccellenza, una versione vulcanica di ‘Rebel Rebel’ di David Bowie con cui si sono presi anche questo terzo Live Show, approdando con merito al quarto, che gli spettatori potranno vedere giovedì prossimo su Sky Uno.
Canzoni di protesta civile, politica o semplicemente musicale, inni giovanili di emancipazione dalla sfera di controllo di mamma e papà, disobbedienza: con questi temi dovevano misurarsi stavolta gli aspiranti alla vittoria finale e Morgan, il giudice della squadra di Alex, Rick e Gonza, ha giocato loro una piccola trappola. Un tranello psicologico, subito svelato: invece di esercitare il solito controllo ferreo su arrangiamenti, sonorità e impiego della voce, li ha lasciati liberi di provare, sbagliare, scegliere. "Fate ciò che volete", li ha esortati, sfidandoli. Anche l’assegnazione era sibillina. Anzi, doppia. Avrebbero dovuto scegliere una canzone fra ‘Sunday bloody sunday’ degli U2 e ‘Rebel Rebel’ di Bowie, e sappiamo com’è andata. Da questo momento in avanti tutto sarà lecito, con la platea pronta a farsi sorprendere da sempre più inedite interpretazioni. Perché un conto è fare i ribelli con le proprie canzoni preferite, altra cosa cimentarsi con la storia della musica. Ma Alex Ruzza, Francesco Gonzaga e Riccardo Bertani si sono calati nello spirito selvaggio del tempo - ‘Rebel Rebel’ è del 1974 – e con il rispetto dovuto hanno donato nuova energia all’inno ribelle della generazione del Duca Bianco. Ci tornano in testa le parole profetiche di Morgan dette all’inizio: "Alex è un piccolo Bowie".