I sindacati pronti all’accoglienza: "La nostra rete sul territorio è utile. Ma serve un tavolo di confronto"

L’appello di Cgil, Cisl e Uil: "L’incontro alla Prefettura è stato chiesto gia il 31 luglio scorso, ma nulla. Oltre alla necessaria tutela dei servizi ai cittadini e dei lavoratori, possiamo aiutare a trovare altri alloggi".

I sindacati pronti all’accoglienza: "La nostra rete sul territorio è utile. Ma serve un tavolo di confronto"
I sindacati pronti all’accoglienza: "La nostra rete sul territorio è utile. Ma serve un tavolo di confronto"

Serve "un Tavolo che possa definire un approccio condiviso all’emergenza capace da un lato di gestire l’impatto dell’accoglienza e dall’altro di garantire a chi arriva adeguati livelli di tutela e sostegno". Così i sindacati Cgil, Cisl e Uil esprimono i loro timori sull’ondata di arrivi di migranti che in questi giorni sta interessando l’Italia e, di riflesso, anche la nostra provincia. "Siamo preoccupati – ribadisce Elena Strozzi (segreteria Cgil Reggio) –. E la richiesta alla Prefetturadi convocare un consiglio territoriale per l’immigrazione era già stata avanzata il 31 luglio scorso. Già allora, infatti, era ormai chiaro che i luoghi di accoglienza stavano iniziando a sarseggiare".

"L’accoglienza diffusa è sicuramente la via giusta, ma non possiamo correre il rischio di lasciare soli i comuni, le cooperative interessate e il mondo del volontariato, il cui ruolo è importantissimo ma non sufficiente a governare una criticità che potrebbe a breve diventare importante e riguardare tutta la città" considerano in coro i sindacati. "Una gestione non ordinata di questi flussi – aggiungono – potrà creare problemi sia per chi sta arrivando sia per il tessuto sociale reggiano". Perché "è esattamente di emergenza gestionale che stiamo parlando – puntualizza Strozzi –. La difficoltà non nasce dal fenomeno dell’emigrazione in sè, ma da come questo può trovare posto nella nostra società".

Il fronte sindacale, nella nota inoltrata ieri, si dichiara pronto a fare la sua parte. In concreto, cosa vuol dire? "Per nostra stessa natura, abbiamo tante articolazioni sul territorio. Una rete che di certo può aiutare nel capire come gestire la situazione. Fermo restando che il nostro impegno effettivo deve essere definito appunto al Tavolo".

Una possibilità però è quella di "mantenere un filo diretto di comunicazione con tutti e 42 i Comuni, con cui periodicamente facciamo incontri con le confederazioni – fa un esempio Strozzi –. Così la richiesta di eventuali disponibilità di spazi può essere accelerata". Un po’ quello che è successo con la scuola di Santa Vittoria, data dal Comune di Gualtieri alla Caritas in modo che anche quest’ultima potesse fornire un primo approdo ai migranti arrivati in provincia. O ancora, "tutelare i servizi ai cittadini e i lavoratori, affinché quella offerta resti comunque un’accoglienza di qualità, nonostante l’emergenza e gli arrivi in costante aumento".

Giulia Beneventi