I sindaci scrivono a Draghi, firma anche Vecchi

Il primo cittadino di Reggio ha sottoscritto la missiva sulle preoccupazioni per la crisi di Governo e l’appello affinché "il Premier vada avanti"

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Anche il sindaco di Reggio Luca Vecchi ha sottoscritto la lettera aperta, firmata da diversi primi cittadini, inviata al premier Mario Draghi per esprimere "incredulità e preoccupazione" per la crisi di Governo "generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza". La missiva prosegue così: "Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell’emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà. Il Presidente Mario Draghi, ha rappresentato fino ad ora in modo autorevole il nostro Paese nel consesso internazionale e ancora una volta ha dimostrato dignità e statura, politica e istituzionale. Draghi ha scelto con coraggio e rigore di non accontentarsi della fiducia numerica ottenuta in aula ma di esigere la sincera e leale fiducia politica di tutti i partiti che lo hanno sostenuto dall’inizio".

E ancora: "Noi sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo. Allo stesso modo chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l’interesse del Paese ai propri problemi interni. Queste forze, nel reciproco rispetto, hanno il dovere di portare in fondo il lavoro iniziato in un momento cruciale per la vita delle famiglie e delle imprese italiane. Se non dovessero farlo si prenderebbero una responsabilità storica davanti all’Italia e all’Europa e davanti alle future generazioni". La lettera è firmata da numerosi sindaci bipartisan dei capoluogo più importanti, da Antonio Decaro (Bari e Anci) a Dario Nardella (Firenze) passando per Roberto Gualtieri (Roma), Beppe Sala (Milano), Marco Bucci (Genova) e Stefano Lo Russo (Torino).