"I treni elettrici? Così non servono"

Polemiche continue sulla Reggio-Ciano. Paolo Monti, presidente del comitato: "Spesi tanti soldi senza risultati" .

"I treni elettrici? Così non servono"

"I treni elettrici? Così non servono"

di Francesca Chilloni

"La velocità massima ammessa dalla linea ferroviaria Reggio-Ciano è di 70 km h: uguale da oltre 40 anni. Se l’elettrificazione ha consentito di avere treni più ecologici e moderni, nulla è cambiato sui fronti della velocità, puntualità e regolarità che, in qualche caso, sono addirittura peggiorati rispetto a qualche anno fa".

È durissimo il "Comitato per la mobilità sostenibile Reggio - Ciano" che per voce del presidente Paolo Monti interviene all’indomani dell’intervento con cui i sindaci dell’area e l’assessore Bonvicini di Reggio promettono di aprire un Tavolo per risolvere i nodi che impediscono alla linea d’essere efficiente. Un servizio che non metta in competizione gli utenti della ferrovia con quelli della strada: le interminabili code ai passaggi a livello con lo smog prodotto dagli automezzi rendono inutile il treno green, bloccano anche mezzi di soccorso ed esasperano i cittadini, al punto che di recente uno squilibrato ha minacciato di far saltare il treno con una lettera anonima al Comune di Bibbiano.

"L’elettrificazione è un’anatra zoppa: sulla linea non riescono a viaggiare allo stesso tempo due treni elettrici, uno deve sempre essere a gasolio e l’unico elettrico è obbligato a prestazioni limitate", sottolinea Monti, aggiungendo "ogni volta sulle nostre ferrovie locali si attiva un fattore di miglioramento, poi ci si scontra con la realtà, molto diversa in termini capacità di trasporto, regolarità e puntualità". E smentendo il direttore generale Fer, Stefano Masola, riguardo il recupero di ben 5 minuti con la soppressione della fermata di Codemondo, spiega: "L’elettrificazione non ha portato miglioramenti. Nel 2008 (con 18 fermate) il treno più veloce impiegava 42 minuti e il più lento 47; oggi il più veloce impiega 45 minuti e il più lento (elettrico) 54".

Per il Comitato "occorrerà che qualcuno spieghi perché la montagna (di soldi investiti) ha partorito il topolino (in termini di servizio reso alla collettività) e se vi sono spazi (economici e tecnici) per realizzare quanto promesso".

Altre questioni si cui è urgente trovare soluzioni e prendere decisioni operative sono "i pesantissimi limiti strutturali". Quali? "Un solo incrocio-treni (a Barco; Reggio S. Stefano non è di fatto usato); ponti in ferro vecchi con limite di 50 kmh; il lungo tratto urbano di Reggio con 9 Pl, la maggior parte su strade di grande traffico e non eliminabili con opere alternative". Non ultimo "i lunghi tempi di chiusura dei Pl, in seguito all’installazione del "Sistema controllo marcia treno", obbligatorio per legge, ma che sarebbe interessante sapere se è stato installato con gli standard delle linee Rti".