
La dottoressa Rossana Cecchi, direttrice dell’istituto di medicina legale all’Università di Modena e Reggio
Dottoressa Rossana Cecchi, direttrice dell’istituto di medicina legale all’Unimore, come si procede quando vengono ritrovate delle ossa umane, come avvenuto domenica sera a Cadè?
"Quando vengono ritrovate delle ossa, l’obiettivo è individuarne l’appartenenza. È un compito giuridico che però risponde anche a necessità etiche e morali. Succede la stessa cosa anche nei disastri di massa, dove spesso i resti non sono immediatamente riconoscibili e dobbiamo ricostruire tutte le caratteristiche per risalire all’identità. Le ossa ci offrono diversi indizi: patologie pregresse, fratture, traumi, osteoporosi – che potrebbe far pensare ad una persona anziana – e altre caratteristiche utili a determinare sesso, età e cause di morte. Attraverso il cranio, poi, possiamo tentare una ricostruzione facciale".
In che modo?
"Ci sono due possibilità: o con tecniche manuali, applicando spessori tessutali, o con metodi digitali più recenti che elaborano immagini tramite tac o fotografie".
Cosa si deve stabilire prima di procedere con ulteriori accertamenti?
"La prima questione dirimente è stabilire se il reperto ha interesse giuridico o meno. Per farlo, si effettua la datazione al Carbonio 14: se il reperto risulta più antico di 60-70 anni, in genere non viene considerato rilevante per la procura e i resti vengono utilizzati per attività di ricerca. Se invece è più recente, allora si apre un’indagine penale, e si procede a raccogliere gli elementi per identificarlo".
Quali parti vengono analizzate per risalire al profilo?
"Si osservano la dentatura, la conformazione scheletrica, eventuali patologie o anomalie. Se si ipotizza una possibile corrispondenza con persone scomparse, si chiede ai familiare un campione biologico, il sangue di solito, da confrontare con il Dna estratto dalle ossa. In questo caso, avendo il cranio, si preferisce prelevare il Dna dai denti, altrimenti si tenta con altre parti ossee, anche se diventa molto più complesso".
Quanto tempo richiedono queste operazioni?
"I tempi sono variabili e dipendono dal caso specifico. Il Dna va liberato dall’osso con procedure complesse, che richiedono tempo. Anche la datazione al Carbonio 14 non è immediata visti i pochi laboratori specializzati".
Cosa accadrà nei prossimi giorni per il caso Cadè?
"Gli esperti procederanno alla descrizione morfologica del cranio, poi si eseguirà il prelievo per la datazione. La dottoressa e collega Sara Mantovani (medico legale, libero professionista afferente all’istituto di medicina legale di Modena) è già operativa assieme alla dottoressa Laura Donato (antropologo forense afferente all’Università Tor Vergata di Roma)".
Come funziona il servizio di reperibilità dell’istituto di medicina legale?
"Il nostro istituto garantisce ogni giorno la presenza di un medico legale reperibile, pronto per sopralluoghi e interventi richiesti dalle procure di Modena e Reggio per affiancare le forze dell’ordine".
Elia Biavardi