
Alle 20 di ieri l’affluenza locale superava ampiamente quella nazionale (15%). Landini vota a San Polo. Oggi secondo ’round’ dalle 7 alle 13. Il tour nei seggi della città: "Partecipare è un diritto ma anche un dovere" .
Primo giorno di chiamata alle urne per i cinque referendum su lavoro e cittadinanza: tra i voti di San Polo c’è anche quello del segretario nazionale Cigl, Maurizio Landini (foto in basso). Oggi il secondo ’round’ con seggi aperti dalle 7 alle 13. "Se si raggiungerà il quorum? Più che aspettarmelo, lo spero". Salvatore Melis vota al seggio di via Kennedy assieme alla figlia Giorgia. Due generazioni all’unisono nella ricerca di cambiamento. "Sto sugli appalti" spiega il padre, mentre la figlia sente più vicino a sé il tema dei contratti a termine. "Qualcosa si deve muovere – spiega Salvatore –. I contratti sono tutti al ribasso e chi paga è sempre l’operaio". Cinque ‘Sì’ è la loro scelta. Ieri la provincia di Reggio ha superato di poco il 24% di affluenza alle urne, il comune capoluogo è andato appena oltre il 25%. Un dato che supera quello regionale, 21%, e ampiamente quello nazionale, 15,9% (aggiornamento delle 20 di ieri sera, ndr).
Quattro ‘Sì’ e un ‘No’ per Luca Calzolari: "Sulla cittadinanza (dimezzare da 10 a 5 anni il tempo per richiederla, ndr) voto ’Sì’, senza dubbio – spiega – mentre non sono convinto sulla cancellazione del tetto all’indennità dopo il licenziamento nelle piccole imprese. Sei mensilità per me sono giuste e non credo sia sempre così semplice distinguere ciò che è davvero illegittimo, alcune situazioni sono un po’ al limite". Le aspettative sull’affluenza languono, "io però sono molto favorevole ai referendum, tanto più quando vengono proposti dai cittadini – aggiunge –. Al di là dell’essere più o meno d’accordo, a votare ci si deve andare. Sembra ovvio ma non lo è. Il quorum? Non penso lo raggiungeremo, ma potremmo andarci vicino".
Dal seggio 52, zona Canalina, arriva una considerazione netta: "Il quorum andrebbe tolto – dicono gli scrutatori –. Raggiungere le firme per il referendum è un attimo ma lo scoglio vero arriva dopo, quando la gente inizia a pensare: “Cosa vado a votare, pure se metto ‘No’? Tanto il quorum non lo raggiungeremo mai”. E i soldi vanno buttati". Per il solo Comune di Reggio la spesa per il referendum sarà di quasi 184mila euro.
Alle 12 di ieri il primo dato sull’affluenza alla scuola elementare Calvino segnava circa il 14%, di nuovo ben sopra quella nazionale ma pur sempre sottotono. Il ventenne Giacomo Barbieri nel suo piccolo però alza la media: "Il voto più divisivo credo sia quello sulla cittadinanza. Vado all’università e il mondo del lavoro lo vedo ancora un po’ lontano. Quello che mi preoccupa di più, pensandoci, è il rapporto tra lavoro e tecnologia". "Tra i miei coetanei e amici sento che l’interesse verso il referendum c’è – precisa poi –. Credo che votare sia un diritto e anche un dovere, partecipare è giusto a prescindere".