Il bonus 110% traina l’edilizia reggiana

Il fatturato delle imprese ha raggiunto i livelli pre pandemia, con un recupero su base annua del 27%. Investimenti per 908 milioni

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Grande rilancio per il settore costruzioni grazie all’effetto Superbonus 110%. L’anno appena trascorso si chiude, infatti, con ottimi bilanci. L’ufficio studi Lapam Confartigianato ha realizzato una ricerca approfondita sia a livello regionale sia a livello provinciale e i dati confermano una ripresa sorprendente, che tenta di marginalizzare i pochi lati negativi rimasti. I numeri parlano di un fatturato che a livello regionale nel periodo pandemico (anno 2020 e primi 8 mesi 2021) ha raggiunto rispetto al pre crisi un recupero pari al +27%, inferiore solo di qualche punto rispetto al +30% nazionale. Mentre il valore degli investimenti di lavori finiti incentivati dal Superbonus 110% risulta pari al 12,5% sul valore aggiunto regionale del settore, in linea con il 12,1% medio nazionale. Inoltre, in tutta l’Emilia Romagna le asseverazioni, solo nel mese di novembre 2021, sono state complessivamente 5.289, per un totale investimenti di 980 milioni di euro e investimenti lavori conclusi di 724 milioni di euro. Persino nella realtà della nostra provincia nel 2020 gli investimenti medi sostenuti con l’Ecobonus sono arrivati a 74,4 euro per abitante.

Anche sul fronte mercato del lavoro, la conseguenza del buon trend di recupero del settore ha portato, nel periodo da dicembre 2021 e febbraio 2022, un incremento del 35,5% delle nuove entrate previste in provincia, un dato superiore rispetto al 29,8% a livello regionale. In pratica le imprese reggiane del comparto assumeranno, in questi tre mesi, 840 persone, a fronte dei 620 assunti nello stesso periodo a cavallo tra il 2019 e il 2020, ben 220 lavoratori in più. Unica nota dolente: a un maggior numero di richiesta del personale corrisponde anche un aumento della difficoltà di reperimento di operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici. A Reggio, la difficoltà nella ricerca della manodopera, se nel dicembre 2019 veniva riscontrata al 53,3%, nel dicembre 2021 è salita al 58,3%. "Si tratta – sottolinea Claudio Boccaletti, presidente del comparto costruzioni Lapam – del primo scoglio alla continuità della ripresa, che però è minacciata in modo molto importante anche dall’elevato incremento dei prezzi delle materie prime". I dati dell’ufficio studi Lapam lo evidenziano chiaramente: si stima che in Emilia Romagna l’aumento delle materie prime comporterà costi annui maggiori per 43 mila micro e piccole imprese del settore, pari a oltre un miliardo di euro: 1.230 milioni di euro.

Peccato che l’impulso alla crescita spinto dai bonus fino ad ora non si sia, però, riverberato sulla dinamica delle nuove iscrizioni d’impresa il cui numero, nei primi 11 mesi del 2021 a Reggio, è calato (-9,8%) rispetto al numero di iscrizioni dello stesso periodo 2019, un dato in controtendenza rispetto al +11,8% regionale.

Tuttavia le costruzioni rappresentano ancora il primo settore per numero di start up nate durante l’intero periodo pandemico. A Reggio sono state ben 1.009 le nuove iscritte in Camera di Commercio in questo periodo e l’intero comparto costruzioni e manifatturiere legate all’edilizia è composto da ben 11.606 imprese, per un totale di 26.430 addetti.

Rosaria Napodano