Ondata estiva covid, professore Unimore: "La mascherina va mantenuta"

Negli ultimi sette mesi in provincia di Reggio Emilia sono emersi 100mila casi in più: l’opinione di Marco Vinceti: "Le alte temperature incidono per il 10-15%, ma senza restrizioni la nuova variante circola più facilmente"

Dovremo abituarci a tenere ancora la mascherina

Dovremo abituarci a tenere ancora la mascherina

Reggio Emilia, 28 luglio 2022 - È da ormai due anni e mezzo che ogni stagione pandemica, a suo modo, smentisce e conferma previsioni fatte nei mesi precedenti. Quest’ultima estate, però, ha un’anomalia palese rispetto alle altre: solo negli ultimi sette mesi infatti, i il bilancio totale di casi nella nostra provincia dall’inizio dell’emergenza è aumentato di circa 100mila. "Non dico che ci aspettavamo che il virus sparisse – premette l’epidemiologo e docente Unimore, Marco Vinceti – certo però, come nei due anni passati, pensavamo che le condizioni metereologiche contribuissero a far scendere i contagi".

Negli ultimi mesi invece, nella nostra provincia, siamo arrivati a sfiorare e in qualche caso superare i mille casi al giorno.

"Pensando all’effetto che i fattori meteo della stagione estiva hanno sulla dispersione del virus, come per esempio le alte temperature e l’umidità, questa estate sembra una contraddizione. Sono elementi che, comunque sia, influenzano per il 10-15% la trasmissione del Covid, per cui si immagini come sarebbe la situazione se non facesse così caldo".

Certo ci sono meno restrizioni di un anno fa, ma questa secondo lei è l’unica ragione?

"Senza dubbio la variante in circolo in questo momento è più, come dire, rapida. Ne basta meno, di dose infettante, per far sì che il nostro organismo non riesca a difendersi e si ammali. Certo poi, il nostro stile di vita è cambiato rispetto agli ultimi anni".

E questo è un bene?

"Ci sono punti di vista diversi ma la comunità di igienisti ed epidemiologi pensa di no. Non possiamo permetterci un altro lockdown ma la mascherina, anche chirurgia non per forza Ffp2, da eccellenti risultati sulla protezione dal virus. Io ritengo che tornare a metterla, negli ambienti chiusi soprattutto, serva. Così come, a mio avviso, nel futuro diventerà uno strumento della nostra quotidianità. Per quanto possa essere difficile".

Cosa intende?

"Le faccio l’esempio di stamattina, quando sono entrato in un bar e indossavo la mascherina: a parte essere l’unico, qualcuno mi ha guardato in modo stranito, finanche infastidito. Posso comprendere che vedere una mascherina non rivanghi bei ricordi, ma è sempre meglio favorire la prudenza anziché sperare che passi, correndo così il rischio di ammalarsi se non addirittura cercando di infettarsi apposta".

Apposta?

"Potrà sembrare banale precisarlo, ma l’infezione va evitata: in primis perché comunque ci sono persone che rischiano davvero di pagare con la vita se vengono a contatto con un positivo, ma anche perché come ci si immunizza prendendo il Covid, allo stesso tempo ci si può reinfettare più avanti. Per questo in autunno penso che si debbano inasprire un po’ le misure precauzionali. Non dico tornare come prima, ma anche solo la mascherina è un’ottima alleata".

Il richiamo del vaccino per le fasce d’età è una priorità nell’immediato?

"Io ritengo che sia importante farlo ma possiamo aspettare anche l’autunno, prima di un periodo invernale che temo sia più a rischio".