ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Il cardiologo del boss. Sestito, pena confermata

Condanna a 7 anni e 4 mesi in Cassazione per l’ex primario del Gemelli di Roma. Arrestato nel gennaio del 2020, aveva uno studio anche in via Mantegna. .

Alfonso Sestito, cardiologo ed ex primario del Policlinico ‘Gemelli’ di Roma

Alfonso Sestito, cardiologo ed ex primario del Policlinico ‘Gemelli’ di Roma

di Alessandra CodeluppiLa Cassazione ha confermato la condanna a 7 anni e 4 mesi emessa per Alfonso Sestito, cardiologo ed ex primario del Policlinico ‘Gemelli’ di Roma che, secondo l’accusa ora riconosciuta definitivamente come fondata, si era messo al servizio della cosca di ‘ndrangheta guidata dal boss Nicolino Grande Aracri.

Il verdetto della Suprema corte, emesso martedì, ha riconosciuto il 55enne, iscritto all’Ordine di Crotone e con uno studio medico anche a Reggio in via Mantegna 20, responsabile di concorso esterno alla mafia. Sestito è stato invece assolto dalla tentata estorsione ai danni di Romolo Villirillo, quest’ultimo condannato per mafia nel processo Aemilia. Per lui, che era sottoposto agli arresti domiciliari a Roma, ora si apriranno le porte del carcere. La medesima pena per Sestito fu decisa nel marzo 2024 dalla Corte d’Appello di Catanzaro, che riqualificò l’accusa iniziale di associazione mafiosa in concorso esterno e lo ritenne non responsabile dell’altro reato. In primo grado, nel maggio 2022, la Corte d’Assise lo ritenne responsabile di 416 bis e della seconda contestazione, disponendo 8 anni e mezzo. Lui, difeso dagli avvocati Gregorio Viscomi e Salvatore Staiano, ha rigettato le accuse.

Il medico venne arrestato nell’ambito dell’operazione ‘Thomas’ nel gennaio 2020: secondo la tesi della Dda di Catanzaro, lui si adoperò perché alcuni componenti della consorteria, tra cui Nicolino Grande Aracri, beneficiassero di permessi sanitari o attestazioni mediche in grado di influire sui giudizi di incompatibilità col regime detentivo in carcere. Inoltre Sestito è stato considerato "un terminale economico" che faceva investimenti imprenditoriali eseguendo il programma del boss, per assicurarsi il controllo dei villaggi turistici a Cutro.

Sulla vicenda che riguarda Villirillo, è stato assolto dall’accusa di aver danneggiato mezzi dei suoi familiari e di avergli rivolto minacce di morte, per costringerlo a dargli 150mila euro.

Nel settembre scorso lo studio medico di via Mantegna era stato sottoposto a un sequestro di prevenzione, nell’ambito di un provvedimento scattato anche per altri beni ricondotti a Sestito e alla sua famiglia per oltre 7 milioni, tra Crotone, Cutro e Isola Capo Rizzuto: si tratta di beni mobili, immobili, compendi aziendali, quote societarie e ditte individuali, rapporti bancari e assicurativi. Il valore dello studio reggiano, strutturato su doppio livello (si tratta di due immobili distinti), è stimato in oltre 200mila euro. Il provvedimento era stato eseguito dalla guardia di finanza di Crotone, al culmine di indagini economiche coordinate dalla Dda di Catanzaro, su disposizione della seconda sezione penale - sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione - del tribunale.

Le proprietà reggiane di Sestito non sono rimaste vuote, ma sono state messe a reddito dall’amministratore giudiziario nominato dal tribunale di Catanzaro, Francesco Spaccarotella: "In questi anni tutti gli immobili, compresi quelli di via Mantegna - dichiara il commercialista Spaccarotella - sono stati affittati a tutela dell’integrità del patrimonio, così da poter fare manutenzione ordinaria e straordinaria". Gli stessi beni erano stati sottoposti nel 2020 anche a sequestro penale nell’ambito dell’indagine ’Thomas’.