Il centrodestra rilancia: "Soldati non solo in stazione ma anche attorno al Valli e nei luoghi più sensibili"

Tarquini invoca: "Distribuzione dei militari come a Roma, Milano e Bologna". Aragona (Fd’I) e Rinaldi (Lega) infilano il dito nella piaga: "Sinistra disunita".

Il centrodestra rilancia: "Soldati non solo in stazione ma anche attorno al Valli e nei luoghi più sensibili"

Il centrodestra rilancia: "Soldati non solo in stazione ma anche attorno al Valli e nei luoghi più sensibili"

"Esercito non solo in zona stazione, ma anche nei dintorni del teatro Valli o nei luoghi sensibili della città come accade anche a Roma, Milano e Bologna".

Il candidato sindaco del centrodestra Giovanni Tarquini rilancia e sfrutta il punto a favore nella campagna elettorale che è entrata nel vivo sul tema clou che anima Reggio, dopo che "il centrosinistra locale – per usare le stesse parole dell’avvocato – sta evidenziando grandi contraddizioni". Tarquini approfondisce quanto aveva già dichiarato sabato scorso al lancio della sua candidatura: "Siamo convinti dell’importanza, anzi della necessità, di promuovere ogni sforzo possibile per attivare le procedure che portino a dare ingresso sul nostro territorio cittadino alla presenza di militari dell’Esercito a supporto delle forze dell’ordine locali. Come ho già detto, è chiaro che si tratterebbe di una presenza che va adeguata alle esigenze della nostra città e che non va circoscritta alla sola area della stazione centrale, ma anche ad altri punti in cui la situazione di degrado sociale e di presenza di fenomeni di microcriminalità e atti di vandalismo crea insicurezza e paura nelle persone e soprattutto nei residenti".

E scende nei dettagli: "Si pensi all’area nei dintorni del Valli e a quanto accaduto lo scorso fine anno. Quanto al fatto che non si tratterebbe di una militarizzazione della città così come paventata da alcuni, basta vedere come questa presenza è già gestita nella vicina Modena e tra poco anche a Parma. Come è chiaro a chiunque frequenti anche altre città in cui i militari sono distribuiti nei vari luoghi sensibili – Roma, Milano, Bologna – si avrebbe un effetto prima di tutto deterrente rispetto a fenomeni di criminalità comune, come furti, rapine, danneggiamenti". Senza dimenticando però, ribadisce, "un coordinamento da attuare con le forze dell’ordine locali, anche in ragione del fatto che i militari non hanno compiti di polizia giudiziaria" e "la primaria importanza di portare avanti e incentivare le tante iniziative educative, formative e aggregative su quegli stessi quartieri per diminuire il disagio sociale e le carenze di strutture e di opportunità, soprattutto per i giovani. Carenze che costituiscono il germe da cui si originano il malcontento e le reazioni di protesta che più facilmente sfociano in comportamenti antisociali e criminali. Educazione e occasioni di socialità, dunque, ma anche supporto ai cittadini che chiedono di poter recuperare serenità quando escono di casa".

Centrodestra che sulle contrapposizione interne dei rivali, infila il dito nella piaga. "Il dibattito sulla sicurezza e sull’opportunità di aderire al progetto Strade Sicure – chiosa Alessandro Aragona, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia – ci conferma quanto quella di centrosinistra sia un’accozzaglia di partiti tenuti insieme col fil di ferro con l’unico obiettivo di mantenere il potere ad ogni costo. E sarà solo il primo dei tanti temi su cui la variegata compagine che sostiene Massari la pensa in modo diametralmente opposto, delegittimando pubblicamente le parole del proprio candidato che dimostra fin dagli esordi di essere stato calato dall’alto senza un benchè minimo percorso di condivisione con partiti che ora prendono le distanze al primo comunicato".

La Lega, dopo la bocciatura dell’odg urgente sull’ennesima richiesto dell’Esercito ieri in Consiglio Comunale, rincara la dose: "Il Pd ha ribadito il posizionamento di due settimane fa – commenta il consigliere Alessandro Rinaldi – Non sono evidentemente bastate le importanti dichiarazioni di Massari, sconfessato di fatto dai consigliere Dem. A questo punto è lecito chiedersi quale linea prevarrà in campagna elettorale, se quella del Pd locale o quella del candidato".

Daniele Petrone