
Le acque sporche prime e dopo il processo di depurazione
L’acqua dolce è il bene più prezioso: è la fonte primordiale della vita ed è indispensabile per la nostra sopravvivenza. Ma è anche una risorsa non rinnovabile.
Di tutta l’acqua presente sulla Terra solo lo 0,06% è disponibile per uso potabile, quindi non bisogna sprecarla. Ognuno di noi può compiere quotidianamente numerose azioni per risparmiare l’acqua, come chiudere il rubinetto mentre si lavano i denti, fare la doccia anziché il bagno, lavare verdure e frutta in una vaschetta d’acqua e riutilizzarla per annaffiare.
Grazie alla visita al depuratore di Mancasale abbiamo conosciuto due importanti enti che svolgono un ruolo fondamentale nella gestione e nel recupero della risorsa idrica: il Consorzio di Bonifica e l’Iren. La lezione di Marzia Bonicelli, referente dell’ufficio comunicazione del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, è stata molto istruttiva perché ci ha permesso di comprendere la funzione degli impianti e delle opere del Consorzio, ossia gestire e distribuire le acque di superficie attraverso la rete dei canali, raccogliere e smaltire le acque meteoriche e difendere il territorio dagli allagamenti, diventati sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici e della crescente urbanizzazione.
All’interno del depuratore poi Flavio Poli, tecnico responsabile dell’impianto, e Fiorenza Genovese, esperta di Eduiren, ci hanno guidato nella visita del Parco delle Acque Depurate, per mostrarci come le acque sporche delle reti fognarie di Reggio, Albinea e Bagnolo, siano filtrate, depurate e private di sostanze inquinanti e tossiche, attraverso un sistema di trattamento primario e secondario. Al termine del processo il depuratore diventa sorgente: una parte dell’acqua depurata viene restituita al fiume Po, mentre un’altra quantità di acqua viene ulteriormente depurata mediante un trattamento terziario avanzato, quindi viene raccolta nella rete dei canali della Bonifica, che la distribuisce alle aziende agricole per l’irrigazione delle colture durante l’estate, quando la richiesta irrigua aumenta. Un ciclo completo di trattamento e depurazione delle acque si effettua in 24 ore.
In virtù di questa esperienza interessante e formativa abbiamo scoperto quindi che l’impianto di depurazione di acque reflue dell’Iren di Mancasale è il primo in Emilia-Romagna a depurare le acque di scarico urbane e industriali, non solo per migliorare la qualità delle acque superficiali, ma anche per supportare l’agricoltura nel periodo estivo. Inoltre i fanghi, cioè il materiale proveniente dalle varie fasi della depurazione, vengono anche loro trattati e trasformati, con la finalità di utilizzarli come concime nell’agricoltura, mentre il biogas prodotto dalla trasformazione dei fanghi viene sfruttato come fonte di calore per produrre energia elettrica.
Classe III F