Il colosso dell’auto Faw sceglie Reggio: un miliardo in arrivo. E più di 1.500 assunti

La multinazionale cinese produrrà qui il suo ultimo bolide elettrico. Sorgerà nella zona di Gavassa e avrà un nuovo casello autostradale

La supercar Faw sarà costruita a Reggio Emilia

La supercar Faw sarà costruita a Reggio Emilia

L’auto elettrica sportiva di lusso del futuro sarà ‘Made in Reggio’. La Silk-Faw, società cinese-americana, ha scelto la nostra città per insediare il sito produttivo e costruire l’hypercar ‘Hongqi S9’ già svelata al recente Salone dell’Auto di Shanghai, progettata dal designer di fama mondiale Walter De Silva. Già un anno fa la società aveva annunciato l’intenzione di approdare nella ‘Motor Valley’ emiliano-romagnola, felice di potersi fregiare anch’essa della culla delle più prestigiose case automobilistiche del mondo: dalla Ferrari alla Lamborghini, dalla Maserati alla Dallara fino ad arrivare alla Ducati, attingendo al mondo delle moto.

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Da mesi dunque hanno cominciato a sondare il mercato immobiliare per trovare la giusta location. Dal bolognese al modenese, tant’è che negli ultimi giorni la favorita sembrava essere Castelfranco Emilia. Ma alla fine l’ha spuntata, da dipinta outsider, la città del Tricolore. Un affare enorme che può determinare una vera svolta economica per il nostro territorio.

Si parla di un investimento che si avvicina al miliardo di euro da parte della Silk-Faw. E soprattutto opportunità di creazione dai 1.500-2.000 posti di lavoro (vi pare poco in questo periodo di crisi pandemica ed economica?) e un indotto da capogiro con circa 5.000 persone coinvolte indirettamente.

Sul luogo individuato – per il quale si è alla formalizzazione dell’accordo e del rogito sulla cui ufficialità la stessa Silk-Faw dovrebbe sciogliere le riserve a giorni – ancora non trapela alcuna indiscrezione (si vocifera di un’area di enorme metratura nella zona di Gavassa). Ma vi è una certezza: sarà nell’area Nord, la zona con maggiori possibilità di espansione e di sviluppo. E soprattutto la più strategica di Reggio. Un maxi stabilimento – che ospiterà progettazione, ingegnerizzazione e produzione – che sorgerà da zero con una formula ’green field’: un edificio all’avanguardia, sostenibile e votato al moderno concetto di green economy. L’obiettivo è di erigerlo entro l’anno, ma i ben informati parlano addirittura di luglio.

La nuova realtà sarà incastonata dunque tra la stazione Alta Velocità Mediopadana e probabilmente un nuovo casello autostradale dedicato, che si chiamerà “Reggio Est“, un po’ come è successo con la Philip Morris in Valsamoggia. E se vogliamo vicino ad altre eccellenze come la sede di MaxMara, le ex Fiere (passate in mano all’imprenditre Giorgio Bosi che realizza i contenitori per cosmetici di lusso e che una volta terminati i vaccini nei suoi padiglioni, darà vita a un grande progetto per l’ex quartiere espositivo) e il rinnovato Mapei Stadium che ha già ospitato eventi sportivi internazionali. Infine, guardando ad ampio respiro, si apriranno sinergie significative con l’università di Reggio – già in forte crescita sul lato dell’ingegneria ad alta specializzazione – col Tecnopolo e col nuovo parco Innovazione che sorgerà alle ex Officine Reggiane. Insomma, la cornice ideale per la Silk-Faw. Stiamo parlando di una vera e propria potenza con numeri da capogiro. Si tratta di una join venture che vede la Silk Ev, società internazionale di ingegneria e progettazione automobilistica, e uno dei più grandi produttori automobilistici cinesi, la First Automobile Works, la Faw appunto che conta più di 130mila dipendenti, un capitale sociale di 35,4 miliardi di Rmb (Renminbi, la moneta cinese, corrispondenti a più di 4,4 miliardi di euro) e un patrimonio di 457,83 miliardi di Rmb. Possiede i marchi Hongqi, Bestune e Jiefang. Nel 2019, ha venduto 3,464 milioni di vetture. Cifre che fanno sognare Reggio di correre a mille all’ora.