
Gli esercenti della piazza dopo le risse tra baby gang preannunciano l’esposto "Forze dell’ordine durante la movida, altrimenti valutiamo un’iniziativa privata".
"Chiediamo un presidio fisso di polizia in piazza Fontanesi durante i giorni di weekend e di movida. Altrimenti siamo pronti a valutare una vigilanza privata". Sono le intenzioni del comitato ’Fontanesi’ – formato da esercenti e ristoratori dell’omonima piazza (tra cui anche Tommaso Massari, figlio del sindaco, socio della Salumeria San Prospero) – nel preannunciato esposto volto a migliorare la sicurezza dopo quanto accaduto una settimana fa. A mezzanotte di sabato e domenica scorsa, un gruppo di minorenni ha cominciato a litigare proprio davanti alla Salumeria, per poi rincorrersi fino a piazza XXIV Maggio (piazzetta Della Legna). Uno dei ragazzi si sarebbe buttato dietro al bancone di Bottega 39 per proteggersi, al che gli altri avrebbero anche lanciato una bottiglia nel locale tentando di colpirlo. All’arrivo delle forze dell’ordine si sono dileguati.
"Lunedì ci riuniremo e prepareremo un documento da inoltrare a prefettura e questura, ma per conoscenza anche al Comune con cui stiamo collaborando per le varie iniziative – spiega Fabio Torricelli, referente del comitato e titolare del ’Rookie’ – Il nostro intento è quello di uno spirito costruttivo, cercando di prevenire problemi prima che diventino radicati. In particolare abbiamo bisogno di maggior supporto al sabato sera, quando ci sono ragazzi più giovani, specie ora che le scuole sono chiuse. Valutare una vigilanza privata? Ora è prematuro parlarne, prima dobbiamo confrontarci al nostro interno. Speriamo però che la questura e la prefettura siano ricettive".
Anche Riccardo Soncini, titolare del ’Disco’ nonché residente in centro storico spiega: "Una volta che riuniremo, redigeremo questo esposto e lo sottoscriveremo. Speriamo che si muova qualcosa, in particolare per un presidio fisso nel weekend. Altrimenti siamo pronti a valutare un’iniziativa privata per migliorare la sicurezza".
A titolo personale poi parla Luca Braglia del Borsalino Cafè, che è più tranchant. "Vorrei che il Comune si svegliasse. Chi scatena il caos sono in particolare i minori non accompagnati. E non è un problema solo di sabato scorso, ma da un paio d’anni questi episodi accadono sistematicamente. Speriamo che la presenza nel comitato di Tommaso, figlio del sindaco, ci aiuti". Poi una considerazione generale. "Ci vuole certezza della pena anche coi minorenni. Per fare un esempio – continua Braglia – domenica scorsa, uno dei ragazzi coinvolti nella rissa era ancora in giro in piazza Fontanesi. Chi fa casino qui non deve più starci".
Gli fa eco anche Luca Ferri del Mangiamore. "Una situazione che non è affatto nuova e di certo non è un problema di piazza Fontanesi, ma forse è il principale di tutta Italia. Chiaro che questo andazzo ci preoccupa, ma vogliamo arginare il problema e salvaguardare i posti vivibili come il nostro che fino alla pandemia era un gioiellino".
Chiede collaborazione alle istituzioni, ma anche agli stessi colleghi esercenti, invocando una mano più ferma. "Il sindaco, ma soprattutto il questore sanno che determinate persone creano problemi. Queste però non vanno fatte sedere ai nostri tavoli. Noi abbiamo obblighi, come non dar da bere agli ubriachi, però dobbiamo avere la forza di dire a questi ragazzini di 15-16 anni che creano problemi di andare altrove. Certo però per arginarli, abbiamo bisogno di un supporto. Non possiamo farlo da soli". Infine sull’eventualità di ricorrere ad una vigilanza privata, Ferri si mostra un po’ scettico. "Lunedì ne parleremo, però già durante il Covid avevamo ingaggiato degli steward quando le discoteche erano chiuse e dovevamo gestire grandi numeri. Ma non essendo in divisa, non avendo possibilità di arrestare o fermare chi faceva casino, lasciavano il tempo che trovavano. Rischia di non essere neppure un deterrente. Io sono disponibile a metterci delle risorse eh, ma purché venga fatto qualcosa di sensato".
Daniele Petrone