Il Consiglio di Stato ferma l’antenna

Via Gozzano, il ripetitore non potrà essere costruito fino alla sentenza del Tar. Gioisce il Comitato

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Wind-Cellenex dovrà attendere ancora qualche mese, o forse di più, prima di poter erigere la ormai celeberrima ‘antenna della discordia’: il ripetitore che avrebbe dovuto vedere la luce inizialmente in via Portella della Ginestra e poi spostato ‘d’imperio’ in via Gozzano. Perché? Perché giovedì pomeriggio, la Sesta Sezione del Consiglio di Stato – presidente Giancarlo Montedoro, consiglieri Maggio, Ponte e Poppi; consigliere estensore Stefano Toschei – ha stabilito, con ordinanza, l’accoglimento dell’impugnazione da parte dei Comitato di cittadini di via Gozzano dell’ordinanza emessa dal Tar di Parma, in sede di primo grado del giudizio amministrativo, in cui veniva rigettata la richiesta di sospensiva in via cautelare della costruzione del ripetitore contestato.

La Sesta Sezione del Consiglio di Stato "accoglie l’appello cautelare ai soli fini della sollecita fissazione dell’udienza di merito da parte del giudice di primo grado". In concreto, significa che finché il Tar di Parma non si pronuncerà con sentenza, il ripetitore, in via Gozzano, non vedrà la luce.

Il Consiglio di Stato ha nella sua ordinanza ammesso la complicatezza dell’assunto e la necessità che il giudice amministrativo approfondisca al massimo la questione per assumere una decisione che contemperi il miglior interesse delle parti coinvolte: "Tenuto conto del peculiare oggetto della controversia, caratterizzata da profili tecnico giuridici che ‘impongono’ nel merito delle questioni sottoposte al giudice amministrativo – si legge nell’ordinanza – si presenta necessario, nel bilanciamento degli interessi che si fronteggiano nel contenzioso, disporre che il giudice di primo grado definisca la controversia nel merito con sollecitudine". "Come avvocato quando prevale lo stato di diritto, rispetto allo stato di fatto, sono sempre soddisfatto – dichiara l’avvocato Roberto Ollari, del foro di Parma che rappresenta il comitato di cittadini di via Gozzano in questa ‘battaglia’ legale -. Non cantiamo assolutamente vittoria, ma è comunque un segnale evidente che le richieste dei miei assistiti hanno una base che va esaminata con accuratezza". Soddisfatta, raggiante quasi, la signora Anna Paola Ferrari portavoce del comitato dei cittadini: "Sinceramente? Questo risultato ce lo meritiamo! Perché il lavoro di ricerca che abbiamo fatto sulla documentazione amministrativa è stato imponente Non solo, qui ci sono cittadini che hanno tirato fuori di tasca loro ventimila euro per sostenere le spese di una causa di questo tipo, e vedere il Consiglio di Stato prestare l’attenzione che riteniamo dovuta ai nostri interessi è qualcosa che apre il cuore alla speranza che vengano definitivamente riconosciuti i nostri diritti fino in fondo".

"Lo ripetiamo sempre, ma credo ne valga la pena – chiude la signora Ferrari -. Non si sarebbe mai dovuti arrivare a questo punto, se l’Amministrazione avesse voluto ascoltarci e intraprendere un percorso condiviso sulla scelta su dove costruire l’antenna. Ma tant’è. Andiamo avanti".

Quando il Tar fisserà l’udienza e la conseguente sentenza? Molto probabilmente tra gennaio e febbraio 2023.

Nicola Bonafini