"Il finanziere si faceva pagare l’hotel" Ora si indaga su altri imprenditori

Nelle intercettazioni il luogotenente Cifarelli, ora ai domiciliari, veniva chiamato dagli amici ’Gesù Cristo’ . Secondo il pm dava consigli per compiere reati: "Nascondi gli assegni da tua madre e il ’nero’ in un garage"

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di Benedetta Salsi

Lo chiamavano ’Gesù Cristo’ nelle intercettazioni. Lui che, stando alle ricostruzioni, poteva favorire imprenditori sottoposti a verifiche fiscali e aiutarli nei modi più disparati, anche con consigli su come evitare complicazioni o occultare fatti illeciti. Lo stesso finanziere che avrebbe suggerito a uno degli imprenditori indagati di nascondere assegni postdatati per 50mila euro a casa della madre e di procurarsi un garage intestando l’affitto a qualcun altro, per poter occultare il ’nero’.

La figura che emerge nelle pieghe della convalida d’arresto del luogotenente delle Fiamme Gialle, Cosimo Cifarelli (ora agli arresti domiciliari accusato di induzione indebita a dare o promettere utilità) è quella di un uomo "senza limiti" nella scelta dei suoi interlocutori. E proprio attorno ad altri imprenditori con cui il finanziere tesseva rapporti di ’amicizia’ si stanno effettuando ulteriori indagini, per accertare la natura dei loro contatti.

Cifarelli, 58 anni, conosciutissimo militare ed ex allenatore di calcio dilettanti, è stato arrestato in flagranza dai suoi stessi colleghi il 2 dicembre scorso, alla rotonda col monumento alla Ferrari, vicino al casello autostradale. Aveva appena intascato una ’mazzetta’ da duemila euro in contanti da un anziano imprenditore, cui – secondo le accuse – aveva promesso ’protezione’ contro eventuali controlli fiscali da parte di finanzieri più integerrimi di lui. Ma all’appuntamento, captato dalle intercettazioni telefoniche cui erano sottoposti, si sono presentati anche gli uomini della Guardia di Finanza.

Anche l’amministratore della ditta che ha fornito la bustarella (difeso dall’avvocato Rita Gilioli) risulta indagato (per il reato 319 quater secondo comma).

Nei guai pure un altro imprenditore suo amico (assistito dall’avvocato Nicola Tria) , la cui posizione risulterebbe però molto più pesante.

All’uomo è contestato il reato di corruzione. Avrebbe infatti messo a disposizione una moto e pagato l’albergo per le vacanze estive a Riccione di Cifarelli, in cambio di "servigi continui" resi a suo favore. Un rapporto di amicizia a luci e ombre, che intrattenevano però dal 2015.

Il finanziere, dicono le accuse, gli avrebbe rivelato segreti d’ufficio, ritardato controlli fiscali a suo carico, occultato segnalazioni sulla sua ditta arrivate alla Finanza. Ma ancora: lo avrebbe consigliato su come rispondere ai questionari stessi che i colleghi finanzieri gli avevano mandato; lo informava in anticipo dell’esito delle interrogazioni fatte alla banca dati ’Spesometro’ della sua società; gli avrebbe chiesto somme (650750 euro) in cambio di verbali di sommarie informazioni fatte uscire sottobanco dalla caserma. Infine, gli avrebbe consigliato di nascondere assegni postdatati per 50mila euro a casa della madre e occultare tutto il suo ’nero’ in un garage intestato a un prestanome.

Nell’inchiesta – coordinata dal sostituto procuratore Isabella Chiesi – sul registro degli indagati ci sarebbero però altri imprenditori amici del finanziere, di cui gli inquirenti stanno vagliando le posizioni.

Cosimo Cifarelli – difeso di fiducia dall’avvocato Mattia Fontanesi – durante l’interrogatorio davanti al gip Luca Ramponi, nei giorni scorsi, avrebbe ammesso di aver rivelato notizie riservate agli imprenditori, ma di averlo fatto per "leggerezza".

Secondo il giudice che ha disposto per lui i domiciliari, il militare ora sospeso dalle sue funzioni, si sarebbe vantato a più riprese con i titolari delle ditte dei suoi ’servigi’, dimostrando invece la consapevolezza e la volontarietà delle sue azioni.