
I lavoratori del Fit Village finiti sul lastrico dopo la chiusura della palestra di via Mazzacurati, non hanno sostegno economico...
I lavoratori del Fit Village finiti sul lastrico dopo la chiusura della palestra di via Mazzacurati, non hanno sostegno economico dallo scorso dicembre. Ad aggravare la situazione, il mancato riconoscimento da parte dell’Inps del fondo di integrazione salariale. L’istituto previdenizale infatti non ha riconosciuto il Fis ieri mattina in tribunale, davanti al giudice Simona Boiardi, nell’udienza per la liquidazione del Fit Village e della società Play Games. Sei dipendenti avevano chiesto di insinuarsi nello stato passivo e, quindi, di rientrare tra i creditori. La loro richiesta è stata totalmente accolta, al pari di quella dell’associazione. Ora, la liquidazione giudiziale andrà avanti seguendo il proprio iter con il commissario Federico Spattini che dovrà ricercare eventuali acquirenti per la vendita dei beni.
Il Fit Village aveva deciso di chiudere a dicembre dopo una querelle che parte dall’estate scorsa. Il Comune, proprietario dell’area dove sorgeva la palestra, aveva emesso un’ordinanza di sgombero dei locali dopo la scadenza della convenzione al 30 giugno 2024 in seguito ad una serie di irregolarità, tra cui anche il mancato pagamento degli affitti, in seguito agli esposti presentati anche dalla Gisport, società che gestisce i campi di via Terrachini e che più volte aveva manifestato interesse sull’attività chiedendo che il plesso sportivo fosse messo a bando. Da qui il ricorso al Tar di Play Games contro il Comune. Il tribunale amministrativo regionale aveva ‘congelato’ lo sgombero, fino alla sentenza definitiva che ha dato ragione al municipio, stabilendo che l’Amministrazione dovrà mettere a bando la gestione del centro sportivo. Nel mezzo l’insurrezione dei sindacati per la salvaguardia dei posti di lavoro che non è servita ad evitare però la liquidazione di Fit Village e Play Games.