REDAZIONE REGGIO EMILIA

Il Giubileo degli adolescenti. Partiti in 1.400 dalla nostra diocesi: "Nel ricordo di Papa Francesco"

Il viaggio dei giovani di Reggio e Sassuolo. Sorpresa ’vip’: il cantante Nek ha accompagnato la figlia "Il pellegrinaggio sarebbe dovuto essere un momento di gioia, ci troveremo invece ai funerali" .

Il viaggio dei giovani di Reggio e Sassuolo. Sorpresa ’vip’: il cantante Nek ha accompagnato la figlia "Il pellegrinaggio sarebbe dovuto essere un momento di gioia, ci troveremo invece ai funerali" .

Il viaggio dei giovani di Reggio e Sassuolo. Sorpresa ’vip’: il cantante Nek ha accompagnato la figlia "Il pellegrinaggio sarebbe dovuto essere un momento di gioia, ci troveremo invece ai funerali" .

Doveva essere un’occasione di festa, un momento di gioia e condivisione. Invece, il viaggio che porterà circa 1.400 giovani della Diocesi di Reggio e Sassuolo a Roma si trasformerà in una testimonianza di fede e raccoglimento: i ragazzi infatti, accompagnati da 300 educatori, prenderanno parte al Giubileo degli adolescenti, ma nel clima profondamente segnato dalla morte di Papa Francesco di cui si terranno oggi i funerali. Il pellegrinaggio, pensato da mesi, ha preso il via ieri mattina, con decine di pullman in partenza da Reggio. A guidare spiritualmente il gruppo di reggiani e sassolesi c’è don Gabriele Valli, parroco di Scandiano e assistente di Azione Cattolica Ragazzi. Al momento della partenza è arrivata anche la visita di benedizione dell’arcivescovo Giacomo Morandi. Ma anche una sorpresa vip: il cantante Nek che ha accompagnato sua figlia, la quale partecipa alla spedizione. "Questo viaggio era stato pensato per un momento di festa – racconta don Gabriele – ma la morte del Papa ci ha chiesto di cambiare prospettiva. È stato faticoso da accettare, soprattutto per i ragazzi, ma ci siamo detti che anche in questo dolore può esserci un segno bello".

Il messaggio che don Valli ha voluto trasmettere fin da subito è chiaro: non rinunciare alla speranza, anche nel lutto. "Abbiamo scritto agli educatori alla luce di due parole chiave che Francesco ci ha lasciato: misericordia e speranza. Sono queste le consegne più importanti che porteremo con noi a Roma".

Pure in un momento così particolare, i ragazzi hanno risposto con entusiasmo e maturità: "Sono partiti carichi, desiderosi di vivere un’esperienza forte. La canonizzazione del giovane beato Carlo Acutis purtroppo non ci sarà, ma il senso profondo del viaggio rimane: partecipare da protagonisti a un evento straordinario per la Chiesa".

Per molti sarà il primo contatto diretto con un’esperienza ecclesiale così significativa: "È una possibilità unica – dice don Gabriele – per accendere nei ragazzi il fuoco della fede, per far germogliare uno sguardo di fiducia sul futuro, in un tempo in cui si parla spesso di crisi della fede tra i più giovani, forse anche a sproposito". Infine, un pensiero personale su cosa ha rappresentato Papa Francesco per lui, come sacerdote ed educatore: "Per me ha incarnato due parole fondamentali: fraternità e fratellanza. Credo siano queste le eredità più forti che lascia ai giovani, insieme alla sua capacità di parlare al cuore, senza mai smettere di essere empatico".

Elia Biavardi