Pieve, Cavazzoli e Roncocesi. Ma anche Cavriago e, a cascata, tutti i paesi confinanti con Reggio da quel lato: è lunga la lista delle zone che andranno inevitabilmente incontro a disagi concreti con il cantiere in partenza in via Marx, con un anno di anticipo, che prevede la demolizione del ponte e la realizzazione del sottopasso. La bretella, però, che servirebbe da ’sfogo’ al traffico, costituendo l’alternativa, dovrebbe essere pronta non prima della primavera. E i residenti non ci stanno. "Questo significa che qui non si vive più", scandisce Lorenza Riva insieme con il marito Offerto Bonacini. Abitano proprio in via Rinaldi, la strada, si teme, che sarà la più colpita dall’intera operazione in termini di flusso del traffico, disagi e rumore.
"Siamo preoccupatissimi – sottolineano i coniugi –, già ora la quantità di traffico al mattino è improponibile, un delirio. Dopo che hanno realizzato quelle due rotonde, infatti, percorrono tutti via Rinaldi ma dalle 7.30 alle 8.40 qui il traffico va in tilt. Diventa il caos. Possiamo solo immaginare che cosa può accadere quindi con la partenza dei nuovi lavori. Dovevano realizzare la bretella, così avevano detto. Sarebbe rimasto solo da asfaltarla, ma pare che per qualche mese ancora non si potrà percorrere. E noi, per tutti questi mesi a venire, come faremo? Che almeno mandino un presidio di polizia locale a controllare e smaltire il traffico qui. Altrimenti, siamo bloccati. E sarà un caos anche per i mezzi pubblici. Senza parlare della quantità di smog che si registra in questa strada. Gli accordi non erano questi – incalzano Bonacini e Riva –, la bretella doveva essere pronta. Così, invece, mettono in crisi un’intera comunità". Problemi che si aggiungono a problemi. "Lungo la nostra via le macchine sfrecciano, vanno ad altissima velocità, di notte fanno le corse, come è stato già segnalato. Non c’è più nessuno che abbia rispetto dei limiti. È molto pericoloso". In via Rinaldi c’è il circolo Arci Rondò, punto di ritrovo importante per la frazione: uno dei frequentatori, Marco Azzoni, spiega di non essere d’accordo con dei lavori fatti in questo modo: "Prima di iniziare dei lavori simili, bisognava completare la viabilità alternativa – sottolinea Azzoni –, perché così c’è da piangere. All’ora di punta tutte le strade sono intasate, immaginiamoci cosa diventerà qui. Tutti dovranno passare da via Rinaldi o dovranno allungare il percorso di diversi chilometri. E le altre strade, come via Villana (considerata una scorciatoia) sono messe malissimo: dissestate, piccole e con fossati laterali, si rischia. Non sarebbe male che prevedessero una manutenzione, visto che noi cittadini lavoriamo e paghiamo le tasse. Stando così le cose, quello che prevediamo noi, invece, sono disagi a catena".
Chiara Gabrielli