Il Liscio e il Redas sulle colonne del Guardian

Lo storico locale al centro di un reportage del prestigioso giornale inglese. La titolare, Reverberi: "Ma in Italia siamo stati dimenticati"

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"È un reportage che dà lustro al nostro locale, ma soprattutto a tutta l’Italia. Alle sue origini e a ciò che il ballo Liscio rappresenta per il nostro Paese". A farlo è stato uno dei più importanti e rinomati quotidiani inglesi: The Guardian. Giorgio Ghiglione, infatti, per il giornale d’oltre Manica si è recato al Redas di Montecchio, una domenica pomeriggio, raccontando un fenomeno che sta avvenendo – nel silenzio generale – in Emilia Romagna (e non solo) nell’ultimo periodo: la riscoperta del ballo Liscio. Lo fa raccogliendo le voci di chi quella musica la va ad ascoltare e ballare e chi, soprattutto, quella musica, la suona e la interpreta. Ne viene fuori un affresco interessantissimo di un contesto radicalmente ‘made in Reggio Emilia’, che meriterebbe attenzione e rispetto anche da parte di chi, in questi ultimi due anni travagliati, del mondo dello spettacolo si è completamente dimenticato: "E’ proprio questo – esclama Caterina (Ketty) Reverberi, proprietaria del locale Montecchiese e della Silb Confocommercio di Reggio -. Sicuramente quello che ha voluto fare il giornale inglese ci ha fatto un enorme piacere ed è stato un grande onore. Ma al contempo fa anche molta, troppa, rabbia. Chi opera nel mio campo, è stato chiuso due anni, senza un aiuto, senza un supporto. Completamente abbandonato dal Governo. Sono cose che non si dimenticano. Io non voglio dimenticare".

"Quello che si fa finta di non cogliere è che il liscio, come tante altre forme musicali tradizionali, è parte delle nostre origini. E’ l’essenza dell’essere italiani, qualcosa che ci rende unici in tutto il mondo ed è un qualcosa che nessuno può e potrà toglierci e che rivendico fortemente – prosegue la signora Reverberi -. In Italia abbiamo ancora lo stereotipo del ballo liscio come qualcosa per persone anziane. Ma non è così!".

Sempre più giovani si stanno accostando con curiosità a questa forma musicale: "Certo! Assolutamente – risponde Reverberi -. Quello che avviene, oggi, è quello di prendere le canzoni di moderne e riarrangiarle con una base ideale per poterla rendere ballabile secondo i canoni di questo tipo di musica. Ma gli orchestrali, oggi, hanno 25, 30, 40 anni. Non di più".

Ma esiste un ulteriore aspetto che emerge dal racconto, sia del Guardian che dalle parole di Caterina Reverberi: "Noi siamo ancora quelli, forse gli unici, che proponiamo un intrattenimento ‘danzante’ pulito. Al massimo, i clienti si svagano con qualche bicchiere, ma non oltre. L’obiettivo è condividere un ballo che appassiona e trascorrere delle ore in compagnia". "La mia famiglia è proprietaria del Redas da oltre 60 anni – conclude Reverberi -. Abbiamo fatto conoscere Montecchio in tutto il mondo grazie a questo posto. E’ puro orgoglio italiano". Solo che ad accorgersene sono stati gli inglesi.