Mister Viali, dopo tante amichevoli, altrettante chiacchiere e una gara di Coppa Italia, si inizia finalmente a fare sul serio in campionato: che Reggiana ci dobbiamo aspettare?
"Dal punto di vista fisico la squadra sta discretamente bene. Anche a Genova ha fatto una partita intensa contro un collettivo forte, finendo in crescendo, quindi sono soddisfatto. Quello sugli automatismi di gioco è un discorso più a lungo termine, ma questo non deve in nessun modo condizionarci. Ovviamente non saremo pronti come a dicembre, ma lo saremo in maniera diversa e dovremo essere in grado di cercare il risultato pieno".
Gli abbonamenti venduti sono oltre 6mila e stasera si preannuncia una cornice di circa 10mila persone, la città ha voglia di spingere la Reggiana.
"Onestamente questo l’ho percepito fin dal primo momento in cui sono arrivato, già dalle amichevoli che abbiamo giocato a Toano. Questa è una piazza che dimostra di amare la Reggiana e i numeri sono importanti. Perciò a maggior ragione pretendo una squadra pronta e che voglia arrivare al risultato. E questo al di là dell’aspetto tecnico che avremo con il Mantova".
Che tipo di squadra è quella di Possanzini?
"Parliamo di un avversario che viene da un percorso importante. Molte squadre in questo momento stanno cercando di trovare la propria identità e chi ce l’ha già, come il Mantova, parte avvantaggiato. Hanno stravinto un campionato e sono ripartiti allo stesso modo, dimostrando di credere in quello che fanno. Hanno grande autostima e sanno quello che vogliono sia in fase di possesso che di non possesso".
La squadra è ancora incompleta, ma si è già dato un’ipotetica tabella di marcia di quando la potreste arrivare ‘a regime’?
"No e non ci deve interessare capire quando entreremo a regime. Non voglio sentir dire che siamo un cantiere aperto. I discorsi che valgono oggi, dopo la partita col Mantova non varranno più. Abbiamo lavorato tanto per arrivare a questa gara nel modo migliore e ora pretendo che la squadra sia focalizzata su questo".
La fase di apprendimento della sua Reggiana a che punto è?
"Questo me lo dirà la partita perché io ho bisogno di capire a che punto siamo arrivati. Sicuramente c’è una predisposizione notevole ad apprendere da parte del gruppo e ognuno sta cercando di fare tutto quello su cui stiamo lavorando. La differenza sta solo nei tempi, che chiaramente sono più dilatati, ma questo difetto iniziale non deve condizionarci".
Dopo il Mantova affronterete Sampdoria, Brescia e Pisa, tutte squadre che puntano alla A: può esserci la pressione di dover fare risultato già alla prima di campionato?
"Noi non dobbiamo fare tabelle perché nessuno sa quale sarà l’equilibrio di questa Serie B. Posso dire che chi ha un percorso avanzato sicuramente parte avvantaggiato, ma ci vorrà un certo numero di partite per capire il livello di tutte. Noi giocheremo la nostra prima di campionato, con i nuovi che sentiranno un po’ l’emozione di giocare davanti al nostro pubblico e i ‘vecchi’ che avranno voglia di mostrarsi migliorati. La Serie B è il campionato con più incognite tra quelli professionistici".